Empoli, non è tempo di miracoli a San Siro: tris del Milan
Azzurri mai in partita, soffrono il pressing alto dei rossoneri e alzano bandiera bianca
EMPOLI. Non è la sera dei miracoli a San Siro. Un Empoli incerottato alza bandiera bianca contro un Milan che doveva vincere e non era in vena di sconti. Il 3-0 finale è il risultato logico del divario tecnico e fisico tra le due formazioni.
Forse per la prima volta in questa stagione gli azzurri di D’Aversa sono stati messi sotto dagli avversari, se si esclude la sconfitta interna con l’Inter (stesso risultato), ma in quel caso c’era l’alibi di aver giocato per gran parte dell’incontro in inferiorità numerica per l’espulsione di Goglichidze. Con l’altra milanese invece non c’è stata partita fin dall’inizio.
L’Empoli orfano di sette elementi ha sofferto più del lecito il pressing alto dei rossoneri e le assenze alla fine si sono fatte sentire, oltre allo scarso rendimento di alcuni titolari, tra cui Colombo, autore di un primo tempo sotto la sufficienza nello stadio che lo ha visto crescere.
Dopo un quarto d’ora di predominio della squadra di casa la sblocca Morata al 14’, lesto a girare di destro una palla vagante dopo una respinta di Ismajli su conclusione di Leao. La reazione degli ospiti si concretizza al 24’ con Colombo che anticipa di testa Maignan ma mette alto. E’ un fuoco di paglia, perché il Milan continua a macinare gioco e l’Empoli continua a perdere palle spesso banali. Su una di queste, al 44’ arriva il raddoppio di Reijnders (alla fine sarà il migliore in campo) con un gesto molto simile a quello di Morata su respinta di Viti.
In pratica la partita finisce qui, perché è quasi inimmaginabile che l’Empoli, coi giocatori contati (due Primavera in panchina), possa ribaltare un doppio svantaggio a San Siro. D’Aversa alla ripresa getta nella mischia Cacace e Solbakken per Pezzella e Colombo. E Maleh al 54’ prova a cambiare il destino dei suoi con una conclusione dal limite che però si stampa sulla traversa. Il Milan non vuole correre rischi e torna ad alzare il baricentro, fino al 69’ quando arriva il tris del solito Reijders, in contropiede, mentre Goglichidze e Ismajli si preoccupano di Leao, lui prende l’autostrada e trafigge per la terza volta Vasquez con un rasoterra dal limite. C’è solo il tempo per una girata alta del subentrato Esposito e poi cala il sipario.
La classifica resta più che accettabile, ma D’Aversa, che non cerca alibi, ha bisogno urgentemente di buone notizie dall’infermeria, anche in vista del derby di Coppa Italia di mercoledì a Firenze.