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Muzzi: "Ho convinto Corsi con la mia ignoranza"

Roberto Muzzi
Roberto Muzzi

Il nuovo allenatore dell'Empoli si è presentato così nella sua prima conferenza stampa. Manterrà il 4-3-1-2 con un'interpretazione differente e per due domeniche non sarà in panchina perché è squalificato

14 novembre 2019
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EMPOLI. «Come ho convinto il presidente? Con l’ignoranza». Roberto Muzzi è (quasi) tutto in questa frase. Il nuovo allenatore dell’Empoli fa suo, durante la prima conferenza stampa al Castellani, il concetto espresso pochi minuti prima da Fabrizio Corsi. «L’ignoranza che aveva in campo da calciatore potrebbe essere l’arma vincente». Aveva detto il presidente. Tradotto: grinta, temperamento, determinazione, voglia di lottare su ogni pallone. È questo che Muzzi vuole dare fin da subito alla squadra. Scuoterla e ravvivarla, pensando poi di iniziare a lavorare poi sul modulo tattico. Che sarà il 4-3-1-2, anche se con una interpretazione diversa rispetto a quello di Bucchi.

Cosa ha in mente tatticamente per risollevare questo Empoli?

«Prima di tutto ringrazio il mister Cristian Bucchi per il lavoro svolto e la società per questa opportunità. Io sono un allenatore che può mettere sul campo la sua esperienza da calciatore. Ho lavorato all’estero, in realtà non facili. E posso dare entusiasmo e grinta. Quella non mi manca. Dal punto di vista del modulo mi piace il 4-3-1-2. Ho studiato Sarri, Giampalolo, Martusciello. Avendo un vero maestro in Aurelio Andreazzoli. Le squadre del passato, però, dobbiamo dimenticarle. Voglio imporre la mia idea di gioco e riportare entusiasmo nell’ambiente».

Dove può arrivare la squadra?

«Devo ancora conoscere i giocatori, vederli sul campo. Sono ottimi giocatori ma dobbiamo meritarci la Serie A. Non ci verrà regalato nulla, dobbiamo dare tutto per questa maglia alternando fioretto e spada».

Lei si considera una scommessa?

«Ho sempre fatto il secondo. Sicuramente sono una scommessa. Ma non mi tiro indietro, anche perché vorrei essere l’ennesima scommessa vinta dal presidente. Che le ha vinte quasi tutte. Voglio vincere con il mio carattere e il mio modo di fare. Ho tanta voglia di dimostrare, alla gente, alla società e ai giocatori».

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L’attacco è il reparto che ha più bisogno del suo intervento?

«Non è un problema di un singolo reparto, ma di tutta la squadra. Se davanti gli attaccanti sbagliano dei gol ci dovrà essere un motivo sicuramente. Dobbiamo capire perché. Ma in fase offensiva possiamo contare su ottimi giocatori e questo mi fa essere positivo».

Perché ha accettato la proposta dell’Empoli?

«Avevo due anni di contratto con il Genoa. Potevo stare a casa tranquillo, ma questo non è il mio carattere. Ho firmato con l’Empoli per 7 mesi. E sono contento di aver fatto questa scelta. Sono già stato qua come collaboratore tecnico qualche mese e ho conosciuto un ambiente spettacolare. Tifosi passionali, che ci tengono davvero alla squadra. Con un presidente che è davvero raro da trovare in altre società».

Cosa ha provato quando ha ricevuto la chiamata di Accardi?

«Sono rimasto un po’ sorpreso ma contento di aver lasciato un ricordo positivo del mio lavoro. Ho subito accettato, anche se per il rapporto che avevo con Cristian Bucchi mi sono preso del tempo prima di scegliere. Da un esonero ci sono passato poco più di un mese fa con il Genoa, so cosa si prova. Comunque vorrei ripagare la fiducia che mi è stata data sul campo e non a parole».

Come ha convinto il presidente a ingaggiarla dopo il primo contatto?

«L’ho convinto con l’ignoranza. La stessa voglia e determinazione che avevo da calciatore. Questo, insieme a quanto fatto per alcuni mesi qui a Empoli come collaboratore tecnico, credo abbiamo fatto la differenza nella decisione della società».

Manca un leader alla squadra. Quel leader potrebbe essere lei mister?

«A volte ho anche troppa irruenza, sono stato espulso a Parma e per due domeniche non sarò in panchina. Mi devo calmare un po’ prima di potermi considerare un leader. Spero di poter trasmettere la mia passione, anche se ci sono giocatori che hanno la giusta personalità per essere leader nello spogliatoio e in campo».

Con il presidente avete parlato di mercato?

«A me la squadra va bene così. Per ora punto su questi giocatori».

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