Certaldo, morto a 16 anni: Leonardo, il saluto alla fidanzata e poi lo schianto in motorino
Viveva a Castelfiorentino e aveva appena trascorso un pomeriggio spensierato: tornando verso casa è stato preso in pieno da un’auto guidata da una 21enne
CERTALDO. Un sorriso, un abbraccio e quell’arrivederci che si è trasformato in addio. Aveva da poco salutato i suoi amici Leonardo Gozzi, 16enne di Castelfiorentino morto nella sera di martedì 1 ottobre a seguito delle gravi ferite riportate dopo un terribile scontro con un’auto mentre era alla guida del suo scooter in via Marco Polo a Certaldo.
Lo schianto
Stava tornando a casa, nella frazione di Petrazzi, dopo alcune ore all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Sorrisi, trasformati improvvisamente in lacrime. Con due comunità in lutto: Castelfiorentino, dove il giovane risiedeva con la sua famiglia, e Certaldo, dove il 16enne, studente dell’Istituto tecnico, economico e tecnologico “Roncalli” di Poggibonsi, in passato aveva giocato a calcio, prima di dedicarsi al karate, e dove manteneva intatte le sue amicizie d’infanzia. Secondo una prima ricostruzione, Gozzi, poco prima delle 20, stava percorrendo via Marco Polo, dopo aver trascorso un pomeriggio insieme alla fidanzata e agli amici in una gelateria di Certaldo. All’altezza dell’incrocio con via Luigi Galvani, a poche centinaia di metri dal ponte sull’Elsa, si è scontrato frontalmente con un’utilitaria guidata da una 21enne, rimasta ferita in maniera non grave. Un impatto violentissimo.
I soccorsi e la tragedia
All’arrivo dei soccorsi – sul posto sono intervenute l’automedica, le ambulanze e i volontari della Croce Rossa e della Misericordia di Certaldo –, le condizioni del 16enne sono apparse subito disperate. Rianimato sul posto, è stato trasferito immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli dove è morto alcune ore dopo nonostante i tentativi del personale sanitario di mantenere accesa una flebile speranza. Sul posto anche i carabinieri per i rilievi del caso e per accertare l’esatta dinamica dell’incidente. Spetterà adesso agli uomini dell’Arma fare chiarezza sull’incidente che ha spezzato quella giovane vita e spento un sorriso che nel tempo è diventato anche di supporto per i tanti amici.
I ricordi
«Era sempre pronto ad aiutare gli altri, generoso e sempre disponibile». Così lo descrivono i tanti conoscenti che mercoledì 2 ottobre si sono riuniti nei pressi del luogo dell’incidente per lasciare un fiore o un ricordo, ma soprattutto per condividere quello che sarà un dolore indelebile. «Siamo sconvolti, non ci sono parole per questa tragedia». Anche il personale scolastico dell’Istituto di studi superiori di Poggibonsi, dove Gozzi frequentava la terza classe dell’indirizzo elettronica, non riesce a trattenere le lacrime. «Abbiamo saputo di quello che è successo: non ci sono parole, adesso è il momento del silenzio, delle lacrime e dei ricordi». Soprannominato “Bara” dai suoi amici – un aneddoto legato ai giochi con la Playstation –, Gozzi era molto conosciuto a Castelfiorentino e a Certaldo, soprattutto per i suoi trascorsi nel mondo del calcio, poi abbandonato per dedicarsi al karate. «Era una persona socievole e che ci faceva tanto ridere, adesso tutto questo non c’è più, ma il suo ricordo non passerà mai», dice un amico mentre fissa i cerchi sull’asfalto disegnati con spray rosso dai carabinieri per indicare i punti dell’impatto. Sul luogo dell’incidente decine di biglietti e di mazzi di fiori. Ricordi e dolore, lacrime e rabbia che si mescolano in un senso di impotenza. «Si è spento il sorriso più bello. Leonardo avrebbe voluto vederci sempre sorridenti e per questo vogliamo reagire subito a questa tragedia, anche se sappiamo che un nostro caro amico da oggi non c'è più», aggiunge un altro coetaneo del 16enne. Anche il Comune di Castelfiorentino si è unito al lutto: la sindaca Francesca Giannì ha avuto un colloquio con la famiglia, mentre l’ente ha deciso di sospendere la comunicazione social. A ridosso del luogo dell’incidente, un via vai di decine di persone. Un saluto, un fiore o una preghiera: in ogni caso un simbolo per non dimenticare quella giovane vita. Intanto dagli amici arriva anche un significativo appello: «Quell’incrocio è molto pericoloso: rispettiamo sempre il codice della strada».