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«Ci ho messo tutto l’amore che ho potuto» Anna , l’edicolante, chiude oggi il negozio

di Sara Venchiarutti
«Ci ho messo tutto l’amore che ho potuto» Anna , l’edicolante, chiude oggi il negozio

Oltre trenta anni di lavoro tra giornali e prodotti di cartoleria trascorsi sempre con passione «Ora però sono costretta a fermarmi, mi dispiace che nessuno abbia voluto rilevare l’attività»

05 maggio 2024
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CAPRAIA E LIMITE.  Nella voce ci sono gli oltre 30 anni di lavoro tra giornali, libri di scuola, penne, fogli e tutto quel che si può trovare in un’edicola e cartoleria. Anni che si traducono in volti, ricordi, giornate passate dietro al bancone della sua “Cartoleria Anna” in pieno centro a Limite. Anna Maria Drovandi, 68 anni a giugno e per tutti solo Anna, è lì dagli anni Novanta e la passione per quel suo lavoro sempre a contatto con le persone non se n’è mai andata. Mai, nemmeno ora che è arrivato l’ultimo giorno. Sì, conferma Drovandi, da domani (oggi, ndr) l’edicola chiude. «Il mio cuore è qui, ma sono in pensione già da un anno e devo fermarmi», spiega. Anche se lei avrebbe continuato, «mi devo fermare perché sono una nonna, mio marito è in pensione». Al momento però non c’è nessuno che rileverà la sua attività. «In realtà – spiega Drovandi – avevamo deciso di chiudere già alla fine dell’anno scorso. Ci sono stati dei probabili acquirenti, circa una decina, ma alla fine tutti hanno detto di no. Qualcuno era preoccupato per i guadagni, altri invece volevano essere liberi nei fine settimana e non avere degli orari di lavoro così lunghi». La speranza però che qualcuno arrivi e “salvi” il negozio, continuando a tenere aperta quell’attività, c’è ancora. Tanto che «la prossima settimana - sottolinea Drovandi - ho chiuso temporaneamente, prendendo dei giorni di ferie nella speranza che qualcuno rilevi l’edicola. Poi però da lunedì 13 dovrò abbassare le serrande definitivamente. È inutile continuare ad aspettare senza sapere se qualcuno si farà avanti». E ieri, nell’ultimo giorno, l’affetto dei clienti che quell’edicola l’hanno vissuta è stato enorme. «In tanti sono venuti a salutarmi». Addirittura una signora che era tornata a Napoli anni fa, ma che "da Anna" acquistava i libri scolastici per i suoi figli, ormai grandi. «Una volta poi – racconta sorridendo Drovandi – abbiamo pure aiutato a “liberare” il gatto rimasto chiuso in casa di una famiglia in partenza per le vacanze, disperata perché si erano chiusi fuori e stava partendo l’aereo». È quello che a Drovandi piace di più: «Tutti i giorni all’edicola arriva qualcosa di nuovo, tante persone sono passate. Siamo il primo negozio che apre la mattina». Un’attività che la signora Anna ha ereditato da suo zio. «È stato lui – ricorda Drovandi – ad aprire questa edicola nel dopoguerra, quando in bici andava a comprare qualche profumo e lo rivendeva. È il primo negozio del paese che ha portato qui i giornali, quando arrivavano alle Poste e non c’erano ancora i corrieri». Il segreto per non annoiarsi mai è la passione. Senza sarebbe stato un lavoro come un altro. Invece così ha riempito le giornate di Drovandi, insieme alla sorella Gloria, anche quando è domenica e bisogna restare aperti. «Alla sera nemmeno mi accorgo che la giornata è passata. Ci ho messo - assicura - tutto l’amore e la dedizione che ho potuto. Se serviva, ho sempre portato il giornale a domicilio ai bar, a chi ne aveva bisogno. Non ci siamo fermati all’edicola, abbiamo aggiunto prodotti, servizi – come la fornitura di libri scolastici». E nessuno vorrebbe vedere quegli spazi svuotarsi per sempre o restare comunque senza quell’attività. «Ad Anna e Gloria – dice il sindaco di Capraia e Limite Alessandro Giunti - auguriamo una buona pensione, due donne che con tanta competenza e professionalità, accompagnata dalla loro gentilezza, hanno portato avanti l'attività per anni. Un’attività, tra l’altro, che vorremmo mantenere sul territorio tanto che, dopo aver saputo che sarebbero andate in pensione, ho avuto un primo confronto con alcune associazioni di categoria per verificare i presupposti per la possibilità di un subentro».
 

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