Il Tirreno

ROSIGNANO. Il suo ristorante di Düsseldorf “L’arte in cucina” da pochi giorni è stato inserito nei migliori cento locali italiani in Germania. Gianluca Casini, chef livornese che ha abitato a Rosignano e Cecina prima di trasferirsi a Düsseldorf, è raggiante per questo nuovo riconoscimento tributato dalla casa editrice Busche (una sorta di Michelin tedesca), il cui team, che redige l’Atlante Schlemmer – una guida ai locali di qualità – ha individuato i cento migliori ristoranti nelle città tedesche, da Amburgo a Monaco, da Colonia a Berlino.

Basandosi sui criteri di autenticità, originalità, artigianalità e qualità dei prodotti ha selezionato cento ristoranti d’eccellenza consegnando un premio a ciascuno durante l’evento “Top100 Ristoranti Italiani in Germania” il 9 settembre al Charles Hotel di Monaco, dove è stato invitato anche Casini, per ricevere il suo riconoscimento.

«È stata una bellissima festa a Monaco di Baviera, con un esclusivo ricevimento e la premiazione di ogni singolo locale – racconta – abbiamo avuto il console generale di Monaco e tra gli ospiti Matthias Lothar, il campione di calcio tedesco».

Casini, classe 1975, è arrivato in Germania nel 2001, dopo aver studiato in Toscana e aver lavorato presso ristoranti come quello dell’Hotel Marinetta di Bibbona, il Tarabaralla a Cecina, la Ventola a Vada. Il suo locale a Düsseldorf serve specialità toscane come la pappa al pomodoro, le pappardelle al cinghiale, i frutti di mare e gli spaghetti allo scoglio ed è inserito nella guida Michelin dal 2019 e in quella del Gambero Rosso dal 2018.

Lo stesso Casini dal 2018 è membro di Euro-Toques Germania, l’associazione nazionale dei più importanti chef d’Europa, e dal 2023 è presidente dei cuochi italiani in Germania, oltre 150 chef che tengono alta la reputazione della cucina italiana.

Con il premio “Top100 Ristoranti Italiani in Germania” Casini riceve un altro tributo alla sua professionalità, facendo brillare anche la cultura culinaria del nostro paese.

«La cosa che ho trovato proprio più bella è che non hanno fatto nessuna classifica – afferma con l’umiltà – tutti e cento, tra stelle Michelin e ristoranti con una cucina autentica italiana, siamo tutti allo stesso pari».