Il Tirreno

Il caso

Rosignano, sequestrati 84 reperti archeologici di inestimabile valore – Video

di Stefano Taglione

	I reperti sequestrati
I reperti sequestrati

Importantissimo recupero da parte dei carabinieri di Livorno e del nucleo beni culturali di Firenze

29 aprile 2024
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ROSIGNANO. Aveva ereditato dal padre 84 reperti archeologici di inestimabile valore, dal prezzo potenziale di 100.000 euro sul mercato illegale antiquario, risalenti al periodo a cavallo fra l’Avanti e il Dopo Cristo. «Una collezione non di poco conto», spiega il Soprintendente dei beni archeologici e architettonici della Toscana, Valerio Tesi.

Importantissimo recupero da parte dei carabinieri di Livorno e del nucleo beni culturali di Firenze, in collaborazione con l’ente del ministero della Cultura. «Una collezione molto importante dal punto di vista economico e numerico. Forse l’intermediario era di un Paese dell’Etruria meridionale - spiega la Soprintendenza - perché questa è una produzione di ceramica del Tavoliere della Puglia o del Salento. Provengono da scavi realizzati da alcuni tombaroli in quella regione d’Italia. Non escludo che i materiali di provenienza greca presenti qua siamo arrivati da questo intermediario sempre dalla Puglia».

Il figlio del proprietario non è indagato: dopo l’eredità, infatti, ha subito avvisato le forze dell’ordine e quindi non rischia niente da questo punto di vista. Difficile, purtroppo, riuscire a capire da dove siano stati acquistati gli oggetti di antiquariato provenienti dalla Puglia e dalla Grecia.

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