Serie D
Morto nel rogo nell'appartamento a Castiglioncello, chi era Valter Spagnoli e le parole della figlia: «Le fiamme in cucina e l'allarme di mia nonna»
Il 57enne era un operatore sanitario, per anni ha lavorato alla Pubblica assistenza di Rosignano. La disperazione della collega: «Un uomo dal cuore d'oro, sono devastata»
CASTIGLIONCELLO. Il fumo ha invaso l’appartamento e lui probabilmente non si è accorto di nulla. La famiglia attende di conoscere le dinamiche che hanno portato alla morte di Valter Spagnoli, castiglioncellese di 57 anni. Viveva da solo al piano terra della palazzina in via Giovanni Pisano, mentre al piano superiore abitava la madre anziana, Luana, che è rimasta illesa. È stata proprio lei ad accorgersi delle fiamme e del fumo e a dare l’allarme, poco prima delle 21 di martedi 23 gennaio.
«Le fiamme sembra che siano divampate dalla cucina ma è ancora tutto da capire – spiega la figlia dell’uomo, Barbara Spagnoli, che vive a Cecina dove ha un negozio di parrucchiera – la casa è sotto sequestro e attendiamo anche la decisione del pm sull’autopsia per organizzare le esequie. Sembra che lui non si sia accorto di quello che stava succedendo e abbia perso i sensi. Siamo ancora tutti molto scossi». Sono stati i vigili del fuoco a portarlo fuori ma hanno potuto farlo solo dopo aver domato le fiamme. A quel punto era troppo tardi e anche le manovre di rianimazione tentate dall’equipaggio dell’ambulanza della Pubblica Assistenza di Rosignano – che sono state vane – e al medico del 118 non è rimasto altro che constatare il decesso.
Lascia, oltre alla figlia Barbara e alla madre Luana di 89 anni, anche due nipoti piccoli e una nipote, figlia della sorella. Mentre qualche anno fa aveva perso la sorella. «Per tanti anni mio padre aveva lavorato proprio nella Pubblica Assistenza di Rosignano» racconta la figlia. Il 57enne era infatti un operatore socio sanitario: prima alla residenza Grillandini, poi alla Nuovo Futuro nella Rsa della Fondazione Maffi a Rosignano. Da qualche anno invece lavorava in una casa di riposo a Livorno. Da molto tempo inoltre praticava il buddismo con il Soka Gakkai, la cui sede principale in zona è a Cecina.
«Aveva cominciato come membro semplice e poi piano piano era arrivato a rivestire il ruolo di responsabile di gruppo e di settore – racconta Angela Volpato, una cara amica e collega che con Spagnoli ha condiviso esperienze di lavoro nelle varie residenze sanitarie e anche quella nel Soka Gakkai – siamo sempre stati colleghi, fin dalla Grillandini, e poi siamo andati alle Pescine e infine a Livorno. Io sono andata in pensione adesso mentre lui continuava a lavorare. Ma abbiamo sempre continuato a sentirci, anche pochi giorni fa, per il gruppo del Soka: sono almeno 13 anni che abbiamo iniziato a praticare. La notizia dell’incidente e della sua morte mi ha colto alla sprovvista – commenta Volpato – sono devastata dal dolore e come me tutti gli altri membri. È sempre stato molto presente: si occupava di coordinare le attività del gruppo ed era responsabile dei Soka. Non riesco a capacitarmi di quello che è successo. Valter era un ragazzo dal cuore d’oro – conclude la donna, ricordando il 57enne – buono nell’animo e sempre disponibile. Una di quelle persone che lasciano il segno».
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