Le auto a idrogeno arrivano da Bolzano per essere smantellate a Rosignano
Una serie di Hyundai di proprietà Eurac
ROSIGNANO. Ci vogliono circa 5 ore, viaggiando spediti sull’A22/E45, dal Brennero al casello dell’A12, per coprire i 470 chilometri che separano Bolzano da Rosignano Solvay. Non è una curiosità geografica, ma la premessa per parlare di auto a idrogeno e sfasciacarrozze. Le auto sono arrivate infatti dall’Alto Adige per finire alle Morelline, nell’officina Lonzi Rottami. Sono un bel po’ di mezzi “puliti” su cui Eurac, il centro di ricerca applicata della provincia autonoma di Bolzano, aveva contato per integrare le sue campagne per la transizione ecologica. La storia è stata pubblicata anche sul quotidiano Alto Adige.
«Le auto avevano quasi sei anni di vita. Poi una ha iniziato ad avere problemi», ha raccontato al quotidiano atesino Stephan Ortner direttore di Eurac Research. Un centro di ricerca all’avanguardia sulle energie rinnovabili e la loro applicazione.
Le auto in questione, di marca Hyundai, «erano la bandiera di questa trincea anti inquinamento. Con una livrea che era tutto un programma. Bolle d’aria limpida, colori chiari», scrive l’Alto Adige. «Un invito ad abbandonare mezzi meno idonei a liberare la nostra coscienza di occidentali votati al disinteresse ecologico. Eppure anche questi manifesti viaggianti sono stati costretti, prima a far ritorno al fornitore bolzanino e poi, vista la difficoltà o i costi del riadattamento, a un centro di eliminazione in Toscana. Per la precisione a Rosignano Solvay. E lì sono state malinconicamente immortalate. In realtà sono anche la testimonianza di un fallimento. Non tanto dell’Eurac che approfitta di ogni opportunità tecnologica per proseguire il suo cammino nella transizione, quanto proprio della motorizzazione a idrogeno. Infatti le auto di questa natura non sono proprio riuscite a sfondare nel mercato dell’automotive. Anche sul piano internazionale.
Tanto che, da quando sono state introdotte, si contano nel mondo non più di un centinaio di stazioni di rifornimento.E tutto è dovuto alla difficoltà di riparare i motori e soprattutto alla loro manutenzione».
Così le auto sono state avviate a un concessionario di Bolzano che le ha spedite alla rottamazione, una quota di queste vetture è arrivata a Rosignano. Dove saranno recuperati i pezzi di ricambio e successivamente smantellate.