Il teatro di Cecina compie 150 anni
Lo storico Ilio Nencini durante l’incontro per il Lions club: «Insieme nacquero anche una scuola per attori e la banda»
CECINA. La storia di Cecina nelle parole di Ilio Nencini. Nel corso di un meeting del Lions club Cecina Nencini, conosciuto e stimato appassionato di storia locale, ha tenuto l'interessante conferenza dal titolo “Dalla marina alla città. Evoluzione di un paese”.
La conferenza si inserisce nell'ambito delle iniziative che il Lions club international promuove per il centenario della sua fondazione in particolare nell'approfondimento della conoscenza del territorio nel quale il Club locale opera, e in continuazione con una precedente iniziativa del 2012, allorchè Ilio Nencini, illustrò le origini dell'abitato di Marina di Cecina, della costruzione della Caserma Villa da parte dei Ginori, e dello sviluppo delle campagne circostanti.
Nencini, con l'ausilio di una ricca documentazione fotografica, tra cui antiche mappe della zona, ha fatto vedere come nell'evoluzione della mobilità territoriale integrata con i vari momenti storico-sociali, Marina di Cecina sia stata importante per la nascita e la crescita di Cecina (inizialmente rappresentata quasi esclusivamente dal Fitto) e viceversa.
La nascita dell'abitato di Cecina, come noi oggi lo conosciamo, e l'esistenza e lo sviluppo del "Teatro di Cecina", della cui fondazione, ricorrono i 150 anni. L'importanza del Teatro di Cecina, della scuola di teatro e della successiva compagnia teatrale, è argomento poco conosciuto, ma essenziale per lo sviluppo della società civile, come centro di aggregazione, in tempi nei quali (seconda metà dell'800), poche erano le occasioni di socializzazione nel giovane agglomerato cecinese. Intorno alla scuola di teatro, nacque anche la banda musicale, e lo storico, con la passione solita, ha recuperato materiale estremamente interessante: manifesti, biglietti, autorizzazioni e foto dell'epoca, che ha mostrato nel corso della serata, e che testimoniano l'entusiasmo per quella iniziativa, e ritraggono sia i vari attori dilettanti che i luoghi dove fisicamente si è collocato il teatro nelle varie epoche, fino alla sua distruzione con i bombardamenti del 1944/45.
Con una precisa e particolareggiata ricostruzione, e con le planimetrie catastali dell'epoca, Ilio Nencini ha parlato della trasformazione della "Reale Tenuta di Cecina", in "borgata", riunita intorno al castello del Fitto, sede di una osteria, ricordata anche dall'Abate Pifferi nel suo “Viaggio tra Livorno e Roma”; della presenza di laboratori artigianali, di una chiesa, dei successivi allivellamenti dei terreni circostanti, alla nuova chiesa di San Leopoldo, della costruzione nel 1853 della sede Comunale (Comune Vecchio), delle scuole elementari Guerrazzi, dello sviluppo successivo lungo la via Emilia, e verso l'entroterra, con una pianificazione lungimirante dei tecnici dell'epoca, che sorprende ancora.
La serata, che si è svolta alla trattoria Senese, ha appassionato i presenti con la proiezione di vecchie foto d'epoca e che ha stimolato l'interesse sull'argomento come hanno dimostrato le numerose domande rivolte all'oratore dopo l'esposizione.