Il Tirreno

Versilia

Lieto fine

Benedetta ritrova la borsa e il sorriso: «Dentro c’è la mia vita». Dall’appello disperato ai ringraziamenti speciali

di Luca Basile

	Benedetta Viola
Benedetta Viola

Pietrasanta, le era stata rubata dall’auto la sera prima: il suo racconto

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PIETRASANTA. Una storia, finalmente, a lieto fine quella che a epilogo non solo restituisce il sorriso a una ragazza, Benedetta Viola, 31 anni, dipendente di un’agenzia immobiliare, ma anche e soprattutto un po’ più di fiducia nel prossimo.

Storia che ruota intorno al furto di una borsa, contenente i documenti, ma anche tutta la memoria anagrafica digitale di Benedetta: borsa ritrovata nel breve volgere di poche ore da una signora che l’ha immediatamente consegnata ai carabinieri prima che gli stessi la riportassero in dote alla stessa Benedetta.

Detta così sembrerebbe una vicenda come tante e forse lo è, ma lo sfogo di Benedetta Viola sui social, le sue lacrime, la sua richiesta di aiuto, già rilanciata nella prime ore di ieri mattina, avevano colpito i più. Il tutto si innesca nella serata di lunedì scorso quando «vengono spaccati i vetri di tre auto in sosta in uno dei parcheggi – racconta Benedetta nel suo appello social– del tennis Taddei di Marina di Pietrasanta. Una delle auto prese di mira è stata la mia. All’interno c’era una borsa, che solitamente non mi porto dietro contenente, oltre ai libri, all’iPad con vario materiale di lavoro, ai documenti e alle carte di credito anche, e questo è l’aspetto che più mi preme e addolora, due hard disk dove, non esagero, c’è la mia vita. Tutte le foto della mia famiglia, dei miei nonni, tutte le cose a cui più tengo. Per favore, se avete una qualsiasi informazione contattatemi» le parole di Benedetta diventate, come da premessa, di fatto virali nel breve volgere di poche ore. E sempre nella tarda mattinata di ieri ecco arrivare la notizia tanto auspicata.

«Le due borse, compresa la mia, sono state ritrovate nell’area esterna di una chiesa in via Serra a Lido di Camaiore. A segnalarle ai carabinieri una signora – prosegue Benedetta – di nome Claudia che non smetterò mai di ringraziare. E dalla quale mi recherò personalmente per dimostrarle tutta la mia riconoscenza. I ladri, evidentemente, una volta che si sono resi conto che nella borsa non c’era niente di valore, quanto meno per loro, hanno deciso di gettarle da qualche parte. Ho già recuperato ogni cosa ed è tutto integro e funzionante».

«Sono passata – prosegue –, in poche ore, dalla disperazione più assoluta a una felicità difficile da descrivere. Gli hard disk finiti nelle mani dei ladri, custodiscono, come ho detto, la mia vita e quella della mia famiglia, tutti i miei ricordi e appunto le istantanee a cui tengo di più. Per questo motivo era assolutamente fondamentali riaverli in mio possesso».

«Detto questo – conclude Benedetta Viola – spero che gli autori dei furti vengano individuati: quanto accaduto era e resta un fatto grave. Anche se in questo momento prevale in me la gioia per avere di nuovo tutto il materiale a mia disposizione». 


 

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