Un nemico di nome ansia e le strategie per vincerla
È un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani: spesso ha il sopravvento la paura di tradire le aspettative
Oggi l’ansia è un fenomeno sempre più diffuso, spesso legato al ritmo frenetico della vita moderna. La pressione sociale, lavorativa ed economica, unita alle aspettative elevate e all’incertezza del futuro, può scatenare preoccupazioni e stress continui, alimentando un circolo vizioso di ansia.
Esistono diversi tipi di ansia, tra cui l’ansia generale, i disturbi da attacchi di panico, e l’ansia sociale, che si manifestano con sintomi fisici (come battito cardiaco accelerato, sudorazione e tremori) e psicologici (come pensieri catastrofici e preoccupazioni persistenti). Quando l’ansia diventa distruttiva, è importante cercare supporto per gestirla. In queste circostanze, il supporto di uno psicologo può rivelarsi fondamentale.
La consulenza psicologica non solo aiuta a ridurre i sintomi, ma favorisce anche una maggiore consapevolezza emotiva e una migliore qualità della vita, permettendo alle persone di affrontare le difficoltà con maggiore serenità e resistenza. L’ansia colpisce soprattutto i giovani e non è solo una reazione psicologica, ma un fenomeno complesso che coinvolge diversi aspetti della vita di una persona, dai sentimenti alle azioni, dalle percezioni corporee alle interazioni sociali.
Molti giovani possono sentirsi sopraffatti dalla necessità di “eccellere” in vari ambiti: studi, relazioni, sport e vita sociale. Queste aspettative possono generare una costante paura di non essere all’altezza o di fallire. Una nostra esperienza personale è stato partecipare a un incontro con il musicista Andrea Valeri che, suonando la chitarra, ha suscitato in una ragazza delle forti emozioni. Questa ragazza è una nostra compagna, anche lei frequenta, proprio come noi, il liceo XXV Aprile di Pontedera e ha raccontato che nella sua esperienza ha dovuto smettere di suonare la chitarra per colpa dell’ansia. Aveva deciso, infatti, che non sarebbe più stata capace di suonare come una volta, ma la musica è sempre stata una parte fondamentale della sua vita, un rifugio in cui si sentiva libera e felice. Le ore passate a suonare la chitarra, che un tempo erano fonte di serenità, si trasformarono in momenti di frustrazione. Durante questo incontro, ascoltando le note della melodia della chitarra, ha avuto come un lampo: si convinse, infatti, di voler riprendere a suonare, non più per soddisfare le aspettative o per dover dimostrare qualcosa a se stessa o agli altri, ma per ritrovare la gioia pura e semplice di creare suoni.
È così che la musica è tornata a essere per lei un’ancora, capace questa volta di aiutarla a gestire l’ansia e a riscoprire la serenità.
*Studentesse di 16 anni (III A) del Liceo XXV Aprile di Pontedera