Superbonus e rendite catastali riviste, rischio stangata per 38mila case toscane: gli aumenti, le categorie e i costi
Tra i più colpiti i condomini, ossia la metà degli edifici ristrutturati con l’agevolazione
Come un fulmine, non certo a ciel sereno, ma deflagrante. Tanto che le parole pronunciate da Giancarlo Giorgetti, martedì 8 ottobre in audizione sul Piano strutturale di bilancio, hanno dominato il dibattito delle 24 ore successive. Perché il ministro dell’Economia ha parlato di «azioni tese a rendere il sistema tributario più efficiente». E tra queste anche la revisione delle rendite catastali, puntando per l’ennesima volta il dito contro il Superbonus. Il titolare del dicastero di via XX Settembre ha ricordato che «chi fa le ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali». E ha annunciato controlli: «Andremo a vedere se lo hanno fatto». Ma Giorgetti ha anche sottolineato la necessità di «riforme sulla tassazione». Visto che non ha mai usato parole tenere per la misura varata dal governo Conte 2 – anche perché ha fatto schizzare alle stelle il deficit pubblico – tutti hanno pensato alla stessa cosa: a un rialzo delle rendite catastali per chi ha usufruito dell’agevolazione. Una “stangata” per i proprietari delle 496.315 unità immobiliari che hanno eseguito gli interventi del 110% – di cui ben 38.220 sono in Toscana – e che già ora dovranno comunque affrontare maggiori spese.
Gli aumenti certi
Le norme della Legge di Bilancio 2024 prevedono già la revisione delle rendite per gli immobili in cui è stato usato il Superbonus. Il ministro dell’economia ha già inserito la misura nella Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 86 e 87) e lo ha ribadito nella circolare 13/E/2024 dello scorso 13 giugno. I contribuenti devono già segnalare alle Entrate la modifica delle caratteristiche dei loro immobili perché si proceda alla revisione. Il ministro ha annunciato controlli per chi non lo ha fatto, ma l’aumento dei costi è già nero su bianco anche per i contribuenti che hanno adempiuto all’obbligo. E il conto sarà pagato soprattutto da chi ha un reddito medio basso e abita in condomini e case popolari ristrutturate col Superbonus.
Conto salato in Toscana
Gli immobili sono divisi in categorie catastali. Chi già possiede un’abitazione signorile (categoria A1) o vive e ville (A8 e A9) corre rischi scarsissimi o nulli di passare alla “categoria” superiore. È già al massimo o quasi. Chi invece ha eseguito lavori in abitazioni di tipo civile (A2), di tipo economico (A3) o di tipo popolare (A4) potrebbe vedersi aumentare la categoria catastale. Il salto di una classe comporta un aumento della rendita tra il 17 e il 18%; l’aumento di due tra il 37 e il 38%. Secondo i tecnici, gli immobili che rischiano di fare questo salto sono soprattutto case popolari e condomini. Una notizia pessima per chi ha usufruito del “110%” in Toscana. Se, infatti, nel resto d’Italia a usufruire del Superbonus sono state ville e case di lusso, in regione quasi la metà dei finanziamenti sono andati ai condomini: per la precisione agevolazioni fiscali per 3,4 miliardi di euro sui 6,9 totali.
Quanto ci costa?
L’impatto delle rendite sull’imposta varia in base a diversi parametri, ma anche in questo caso a rischio sono i ceti medio bassi. Se, infatti, è vero che l’abitazione principale non è soggetta all’Imu – il cui aumento è invece certo per le seconde case – e gode di una detrazione Irpef al 100%, è altrettanto vero che l’aumento della rendita può portare a un aumento dell’Isee, a cui sono legati molti sostegni ai meno abbienti. Sono poi certi, e per tutti, l’aumento delle spese di registro in caso di vendita o successione, così come la maggiorazione sulle ipoteche catastatali. Insomma, già ora i contribuenti pagheranno in tasse il conto del Superbonus. Cosa accadrà se le attuali rendite catastali verranno riviste al rialzo? Il rischio stangata, soprattutto per i più deboli, è altissimo.
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