Piombino, è morto Balboa: addio al buttafuori che sfiorò le Olimpiadi a Mosca
L’ex judoka aveva 70 anni: lascia il figlio Ivan
PIOMBINO. In città se lo ricordano in tanti sul tatami, judoka di talento puro, forza e agilità. Arrivato a un passo dal partecipare alle Olimpiadi di Mosca, nel 1980. Ma Danilo Rocchi non è stato solo un giovane sportivo di talento.
La tragica notizia
È stato molto di più. Musicista, pugile, buttafuori nelle discoteche della città, amico sincero e padre affettuoso, solo per citare alcune delle vite del gigante buono. È per questo che la notizia della sua scomparsa, che si è diffusa nella giornata di martedì 3 dicembre, è stata appresa con dolore da tante persone che in questi anni lo hanno conosciuto. Non stava bene da tempo, Danilo. Gli amici più stretti sapevano quanto la situazione fosse complicata, ma non avrebbero mai voluto apprendere la triste notizia della morte di “Balboa”, così veniva chiamato il piombinese classe 1954.
Lo sport
Rocchi era uno dei ragazzi di via Livorno. Simpatico, generoso con gli amici, forte fisicamente e nella volontà. Per questo, fin da giovane, aveva mostrato grande propensione per lo sport. Il judo, a quei tempi, era uno sport praticato da pochi. Rocchi lo ha praticato con passione e con un innegabile talento. Poi, da adulto, il salto dal tatami al ring di pugilato, sempre con ottimi risultati. Grande appassionato di musica, Rocchi era un ottimo chitarrista. Aveva tanti amici. Ed era molto conosciuto in città per i diversi lavori che nella sua vita ha svolto. Guardia giurata per un periodo, poi lavoratore nello stabilimento siderurgico. Tanti ex ragazzi lo ricordano come un buttafuori nei locali storico della zona, dalla Casina, alla Lanterna, fino al Canadian e al Mirò. In passato ha pure gestito la baracchina sul pratone di Baratti. Rocchi lascia l’amato figlio Ivan e tante persone che gli hanno voluto tanto bene.
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