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Il futuro del turismo

Turismo a Montecatini, come sarà composta la Fondazione che punta a far ripartire la città

di Luca Signorini
Visitatori la sera in centro con i negozi aperti
Visitatori la sera in centro con i negozi aperti

Gli albergatori saranno rappresentati con un membro ma per i commercianti lo scranno non è assicurato. Il sindaco, Claudio Del Rosso: «Siamo pronti a un loro pieno coinvolgimento»

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MONTECATINI. La storica anche se in declino vocazione alberghiera e commerciale della città “dentro” la Fondazione del turismo, che è in corso di istituzione col Comune che lavora sullo statuto da dare al nuovo ente in partecipazione pubblico-privato, «vorremmo farlo partire da gennaio 2025», annuncia il sindaco Claudio Del Rosso, dunque anticipando lo start ufficiale inizialmente previsto per la prossima primavera.

Ma se gli albergatori saranno rappresentati nel consiglio di amministrazione con un membro - gli altri dovrebbero essere tre esponenti dell’amministrazione, tra i quali il presidente, e uno della Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia - ai commercianti invece lo scranno non è assicurato, ma questo non vuol dire che le loro idee e valutazioni non conteranno per le decisioni future di quella che in gergo tecnico viene chiamata Dmo (Destination marketing organization), e che andrà ad occuparsi dell’organizzazione di eventi e della promozione della destinazione turistica Montecatini.

«Noi siamo certamente interessati a parlare con i negozianti della città, le nostre porte sono aperte per un loro coinvolgimento, la Fondazione è aperta a chi vuole partecipare e contribuire, naturalmente nelle dovute forme – spiega il sindaco – anche perché le iniziative promozionali e il programma di eventi li faremo non solo per gli albergatori, ma anche per rilanciare il commercio».

«Sottolineo – va avanti Del Rosso – che le nostre energie sono ora concentrate per “costruire” un macchina vincente per far ripartire Montecatini, una macchina che oggi non c’è e della quale però la città ha un grande bisogno».

Nel tour che Il Tirreno ha iniziato da qualche settimana per raccontare lo stato del commercio cittadino orfano del vecchio Centro commerciale naturale, non sono mancate appunto le richieste verso l’amministrazione nell’ottica di essere ascoltati e coinvolti nella costituenda Fondazione, che appunto in altre realtà (tipo Arezzo e Lucca) vede la partecipazione dei Comuni, delle varie associazioni di categoria, di partner privati, aziende, società e agenzie attive nell’ambito turistico, tutte chiamate a contribuire all’operatività dell’organismo, secondo le proprie forze e disponibilità, economiche e non solo.

Insomma, serve iniezione di “carburante” per far funzionare la Dmo, sulla quale sono riposte le maggiori attese per il futuro del territorio. In questo senso si è concretizzata l’operazione di viale Verdi di aumentare la tassa di soggiorno sul turista, che era ferma al 2012 (al momento della sua istituzione) e che è stata raddoppiata e in alcuni casi triplicata nelle tariffe applicate a chi pernotta nelle strutture ricettive cittadine. Una manovra che partirà dal primo gennaio del prossimo anno e che secondo le stime frutterà 3,2 milioni di euro al bilancio comunale, contro l’1,4 milioni attuali. Con una dote di 1,8 milioni che sarà destinata alla Fondazione del turismo, alla quale aggiungere ulteriori contributi da chi parteciperà, nel cda o meno.

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