Lucca, Lucia testimonial per la sicurezza in un documentario sulla Rai
La vedova coraggio di Luca Giannecchini protagonista di un docufilm: toccante la scena in cui accarezza l’asfalto sotto al quale perse la vita il marito
LUCCA. È il racconto dei superstiti. Quello dei condannati al fine pena mai del dolore per aver perso un proprio caro in una guerra non dichiarata che viene combattuta ogni giorno con un nemico invisibile, ma spesso letale. I posti di lavoro come trincee. E se per i caduti le lacrime accompagnano il lutto, c’è chi deve fare i conti con il dopo. Per ricominciare a vivere un’altra vita da sopravvissuto, metabolizzando traumi e assenze.
Nell’antologia di quelle che la cronaca ha rubricato da tempo sotto la voce morti bianche, un capitolo è riservato a Luca Giannecchini, il 51enne, marito e padre di due figli deceduto in un cantiere stradale il 21 marzo 2024 a Sant’Alessio. La sua storia, ma soprattutto quella della moglie Lucia Sarconio e dei bimbi Viola e Fausto, entra nel documentario girato in questi giorni che sarà trasmesso da Rai3 tra aprile e maggio. Il titolo evoca diritti inviolabili e nobili propositi: "Articolo 1". È l’incipit della Costituzione: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro". Ma di lavoro si muore nel nostro Paese. E il tema affrontato dal documentario indaga proprio chi subisce gli effetti collaterali delle morti bianche.
Prodotto da Alveare Cinema con la Rai e ispirato all’attività giornalistica di Marco Patucchi di Repubblica, il documentario punta a svelare le esistenze silenziose di chi è rimasto dopo il clamore dei primi giorni inflitto dal dramma della perdita. «Chi guida sono i racconti non solo di quello che è successo ma di quello che era, soprattutto di cosa sarebbe stata la vita di chi l’ha persa lavorando - ha spiegato il regista Luca Bianchini alla presentazione del progetto - . Il mondo di ognuno di loro. Non tante storie ma raccontate e approfondite, rivissute attraverso immagini evocative dei loro mondi, i ricordi e le riflessioni di chi li ha conosciuti, amati. Rievocare i loro desideri, i progetti di una vita che non c’è più». Per la burocrazia Lucia Sarconio è la vedova di Luca. Una parola che non le piace «perché mio marito è sempre qui con noi». In questi giorni ha accolto la troupe nella sua casa per aprire le porte su un’esperienza animata da una grande fede. «Lo spirito del documentario è quello di raccontare come vivono i familiari colpiti da un lutto come quello che è toccato a noi - spiega Lucia, impiegata di Sistema Ambiente - . Capire come si affrontano queste tragedie e come si riparte». Lucia ha spiegato la quotidianità della famiglia che ancora oggi si rivolge a Luca come una presenza che non se ne è mai andata.
«Le riprese non si sono limitate agli spazi domestici della nostra vita di tutti i giorni - prosegue Lucia - . Si vedrà l’officina dove Luca preparava i go-kart per il bimbo, la pista, l’orto e tanto altro. Questa casa e gli esterni parlano di Luca». Le parole certo, ma la testimonianza silenziosa eppure potente è anche quella delle cose materiali. Gli oggetti che evocano emozioni, stimolano ricordi e rimandano a legami che fanno sentire vivo chi non c’è più. Toccante la scena in cui Lucia accarezza l’asfalto sotto al quale, all’epoca dello sbancamento della trincea, perse la vita suo marito travolto da quintali di terra.
«Lo sentiamo ovunque e gli diamo la buonanotte, così come a pranzo gli diciamo buon appetito - ancora Lucia -. Luca non è mai andato via e questo nel documentario sarà il mio racconto. C’è stato un momento alla fine di una scena, girata nei campi dove Luca aveva realizzato la pista per il quod di Fausto, in cui abbiamo avuto la sensazione che lui ci fosse. E che ci guardasse come quando faceva l’orto e si fermava per vedere i bimbi giocare e sorrideva». A Viola e Fausto è stato spiegato che quei signori che girano per la casa con lampade e telecamere e fanno domande alla mamma, sono venuti a Lucca per girare un film che racconta la storia del loro superpapà. «Sono felicissimi, vorrebbero che non andassero più via» si illumina il volto di Lucia tra coccole e protezione per i due bimbi.