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Livorno, impugna la multa da 22 euro e vince: il Comune fa appello e ora il conto è di più di 1000 euro

di Claudia Guarino
Livorno, impugna la multa da 22 euro e vince: il Comune fa appello e ora il conto è di più di 1000 euro

L'automobilista aveva pagato la sanzione: «La notifica non è mai arrivata e ora rischio il pignoramento dal conto. Assurdo»

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LIVORNO. Ha preso una multa da 22 euro nel 2017 perché ha dimenticato di rinnovare il ticket del parcheggio e ora dovrà pagarne 1.562, rischiando il pignoramento sul conto corrente. «Il Comune ha con successo fatto appello al ricorso che avevo vinto e pagherò. Ma potrebbero anche evitare di avviare le pratiche per il pignoramento per una multa da 22 euro». A raccontare questa storia è il diretto interessato, Francesco, che all’epoca dei fatti viveva a Livorno e che preferisce non comparire con il suo vero nome. Ma andiamo con ordine.

La sanzione

Nel 2017 Francesco parcheggia l’auto in uno stallo a pagamento sugli scali d’Azeglio, paga il ticket e lascia la macchina lì. Quando la va a riprendere, però, trova la multa per aver sostato oltre il limite temporale previsto dal biglietto pagato. «La multa era di 22 euro – racconta – ma secondo me era ingiusta perché avrebbero dovuto contestarmi solamente il tempo residuo non pagato in fase di erogazione del ticket, cioè venti minuti, e non farmi pagare l’intera sanzione».

Il ricorso e l’appello

A quel punto decide di fare ricorso al giudice di pace, «che mi ha dato ragione». Tuttavia «nel 2018 gli avvocati del Comune hanno fatto ricorso in appello, vincendo. Questo perché nel frattempo c’era stata una sentenza della Cassazione che aveva cambiato la situazione». Fatto sta che alla fine Francesco viene condannato a pagare le spese «del primo e del secondo procedimento, per un totale di 1. 364 euro, che però non mi sono mai state notificate». Ma di recente è stato raggiunto dall’atto di precetto con cui si intima il pagamento di tutte le spese previste entro un certo lasso di tempo dalla notifica dell’atto, pena l’esecuzione forzata.

L’intimazione

«Qualche giorno fa sono stato raggiunto dal precetto con cui gli avvocati del Comune mi chiedono 1. 562 euro e mi comunicano che, sostanzialmente, sono iniziate le pratiche per il pignoramento». E nello stesso tempo scopre che, di fatto, le 22 euro iniziali si sono trasformate in 1. 562 euro.

«Pagherò»

Il diretto interessato prende atto del fatto che dovrà saldare il dovuto, ma l’amarezza per quanto accaduto è davvero tanta. «Pagherò – dice Francesco –. Se possibile a rate, ma pagherò. Volevo però fare presente la sproporzione tra le cifre. E anche il fatto che io, quel parcheggio, nonostante tutto l’avevo pagato, sebbene abbia sforato di venti minuti. E sono amareggiato da questa situazione. Considerando che ho sempre pagato tutto quello che c’era da pagare e che non mi sono stati notificati degli atti, era proprio necessario inviare il precetto col pignoramento?».


 

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