Attentato in Austria: ucciso a coltellate un 14enne, ferite quattro persone, un fattorino evita la strage
La polizia ha arrestato un cittadino siriano di 23 anni: le sue risate nel momento della cattura
Un tragico episodio di violenza ha scosso nel pomeriggio di sabato 15 febbraio la città austriaca di Villach, situata circa 350 chilometri a sud di Vienna. Un adolescente di 14 anni ha perso la vita e altre quattro persone sono rimaste ferite, due delle quali in modo grave, a seguito di un attacco con coltello avvenuto in pieno centro. L'autore dell'aggressione è un cittadino siriano di 23 anni, titolare di un permesso di soggiorno, che è stato prontamente arrestato dalla polizia.
La dinamica dell'attacco
Secondo le ricostruzioni, l'aggressore ha improvvisamente attaccato i passanti nei pressi di una bancarella intorno alle 16, accoltellando a morte un ragazzo residente a Villach e ferendo altre quattro persone, tutte di sesso maschile. Le autorità sono ancora al lavoro per chiarire la dinamica e le motivazioni del gesto. Rainer Dionisio, responsabile della comunicazione della Polizia della Carinzia, ha definito l'episodio «straordinario e senza precedenti nella regione». Ha inoltre dichiarato che sono in corso indagini approfondite per comprendere i retroscena di questo attacco brutale.
Il coraggio di un testimone ha evitato una strage
Il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere ancora più grave se non fosse stato per il coraggioso intervento di un fattorino di 42 anni, anch’egli di origine siriana. L'uomo, testimone dell'attacco, ha deciso di agire prontamente investendo l'aggressore con il suo furgone, riuscendo così a fermarlo prima che potesse colpire altre persone. «Ho agito per evitare che accadesse il peggio», ha spiegato il fattorino, il cui gesto eroico ha probabilmente salvato numerose vite.
L'arresto e le indagini in corso
A lasciare sconcertati gli investigatori è stato anche l'atteggiamento dell'aggressore al momento dell'arresto. Secondo i video diffusi, l'uomo rideva mentre veniva fermato dagli agenti, senza mostrare alcun segno di rimorso. «È sconvolgente», ha commentato Dionisio. «Non mostrava alcun pentimento per ciò che aveva fatto». L'aggressore, che non risultava noto alle forze dell'ordine era in possesso di un documento che lo identificava come titolare di asilo e risiedeva presso il centro di accoglienza di Langauen. La polizia della Carinzia, in collaborazione con l'ufficio per la protezione dello Stato e la polizia criminale, ha avviato una vasta operazione per chiarire ogni dettaglio dell'accaduto ed individuare eventuali complici. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, vi è anche la possibile matrice terroristica dell'attacco, sebbene al momento non vi siano conferme ufficiali in tal senso.