Il Tirreno

Grosseto

Il blitz

Grosseto, in quattro con il passamontagna rubano gioielli per 20mila euro

di Elisabetta Giorgi
Alcuni frame delle telecamere
Alcuni frame delle telecamere

I ladri ripresi dalle telecamere si arrampicano e rischiano di cadere

3 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Scavalcano la ringhiera del cancello del giardino a uno a uno, sono in quattro e si introducono in una casa vuota in pieno centro abitato a metà pomeriggio, scappando con un bottino di circa 20mila euro di gioielli di cui due anelli con diamante, che i derubati avevano ricevuto in ricordo dai genitori morti.

Il colpo è avvenuto nei giorni scorsi in via del Giorgione a Grosseto a un’ora non tarda, intorno alle 17, 45. Le telecamere di videosorveglianza del derubato riprendono tutto e inquadrano i quattro ladri prima arrampicarsi fino al balcone preso di mira e poi scendere.

«Ecco il primo», mostra irritato il proprietario di casa Ugo del Grande (titolare della tabaccheria del centro commerciale Gorarella, in via Papa Giovanni XXIII), mostrando le immagini degli incappucciati. A stretto giro, dopo il primo, arrivano il secondo, poi il terzo e poi il quarto ladro. Tutti con il passamontagna e i guanti, qualcuno con il cappellino. Mettono i piedi nella balaustra e si arrampicano fino alla veranda dell’appartamento.

Il racconto

«Salgono e scendono veloci, come vedete; sono giovani e bravi – racconta indicando le piroette del gruppo – Io in quel momento non ero in casa, mi sono fatto una piccola palestra al piano di sotto e quando sono entrati in azione i ladri stavo facendo ginnastica con mia moglie». A un certo punto suona l’allarme e «al terzo squillo decido di salire in casa a vedere, sempre con la riserva mentale che possa anche trattarsi di un falso allarme, ma invece stavolta era vero. Arrivo alla porta del pianerottolo e faccio per entrare ma i ladri avevano messo la “stanghetta” dall’interno, e mi impedivano di entrare. Ho capito che c’era qualcuno ma all’inizio pensavo fosse un ladro solo: “delinquente!”, gli ho urlato. “Aprimi”. Volevo entrare a tutti i costi a casa mia ma non mi è stato possibile perché avevano chiuso la porta forzatamente, e solo dopo, guardando le immagini delle telecamere, ho capito che è andata bene così, che è stato meglio che io non sia entrato. Primo perché non era un ladro solo ma erano ben quattro, poi perché nelle cinture dei pantaloni ho visto che avevano i cacciaviti, che magari avrebbero potuto conficcarmi addosso, chi lo sa. Insomma, non era prudente».

La fuga

Rincasato il proprietario, nel frattempo, i ladri se ne sono andati fuggendo dalla veranda e scalando verso terra i tubi. Non prima di aver rubato in camera «due anelli con diamante che appartenevano alle nostre mamme morte, mia e di mia moglie, quindi per entrambi è stato un brutto colpo. Hanno portato via anche alcuni bracciali d’oro», per una stima complessiva di circa 20mila euro. Le telecamere hanno ripreso i quattro sconosciuti tutti incappucciati con il passamontagna, un paio di loro aveva i giubbini senza maniche, sneakers e cappellino. Il primo a scendere si era accovacciata nella ringhiera e poi era risalito, era arrivato un altro che aveva fatto le stesse mosse. Volto coperto anche lui, questo sì aveva il cappellino. Si era guardato intorno, era salito anche lui, col suo giacchetto smanicato e i guanti di pelle. Dopo un minuto di riprese, ecco che spunta il terzo, pure questo con il passamontagna, e poi l’ultimo. Passano pochi minuti e riecco il percorso a ritroso, rieccoli tutti e quattro scendere con il disappunto del derubato che si è visto sfumare il ricordo della madre e della suocera. Si vedono le gambe penzoloni di uno di questi ragazzi, un altro che sembra perdere l’equilibrio e rischia di cadere, poi sposta le gambe di traverso per cercare la ringhiera che è di lato rispetto alla veranda, la trova, atterra. E tutti via in strada con i gioielli di famiglia.

La denuncia è stata sporta in questura.

In evidenza
La spiegazione

Maltempo in Toscana, Protezione civile in allarme. Il pericolo è la “linea di convergenza”: cos’è e dove può colpire

di Tommaso Silvi
Sani e Belli