Il Tirreno

Versilia

Tesori nascosti recuperati nella cappellina del Lucchesi

Una delle opere recuperate ed esposte nella cappellina dell’ex ospedale Lucchesi
Una delle opere recuperate ed esposte nella cappellina dell’ex ospedale Lucchesi

Dodici gessi dedicati a figure sacre che esprimono spiritualità

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PIETRASANTA. “Il mondo ha bisogno di artisti”: si racconta così, prendendo a prestito il pensiero che Papa Francesco aveva condiviso con i creativi della Biennale d’Arte di Venezia, la nuova sezione dei “Bozzetti diffusi” inaugurata sabato mattina nella cappellina dell’ex ospedale “Lucchesi” di Pietrasanta. Dodici elementi in gesso negli spazi del piccolo luogo di culto che, un tempo, raccoglieva le preghiere per le persone ricoverate al nosocomio cittadino e che è stato recuperato dall’amministrazione comunale per restituirlo alla comunità: «Quando abbiamo stilato il calendario delle iniziative per celebrare i primi 40 anni di vita del nostro Museo dei Bozzetti – ha spiegato il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – avevamo un obiettivo: donare nuova vitalità alla collezione del complesso museale e, in particolare, ai tesori che erano rimasti più nascosti. Con il recupero della cappellina, frutto di un lavoro di sinergia fra ufficio cultura e lavori pubblici, abbiamo ampliato la fruizione del nostro patrimonio artistico e, nello stesso tempo, recuperato un vero luogo del cuore per tutta la Versilia».

«Pietrasanta ha sempre delle proposte innovative – ha sottolineato Ave Marchi, presente alla piccola cerimonia per conto del Sistema museale territoriale della Provincia di Lucca – e da questa contaminazione fra lo storico, il conservato e i bozzetti nasce un arricchimento e una tappa importante per i percorsi museali della città e della provincia». Poi l’auspicio di don Roberto Canale, prima della benedizione: «Che questo sia un luogo che possa offrire sempre un messaggio buono, di pace, coraggio e speranza».

Nell’allestimento che la direttrice del Museo dei Bozzetti, Chiara Celli, ha pensato per la cappellina, le opere si presentano come un convivio d’arte sacra e contemporanea, molte delle quali esprimono la spiritualità di alcune figure sacre e le molteplici singolarità di persone che chiedono il sostegno di una parola, il riconoscimento di uno sguardo o la condivisione di un gesto.

La cappellina sarà aperta per le visite solo su appuntamento ma la disposizione delle opere è stata pensata per farne apprezzare l’allestimento anche dall’esterno, grazie alla struttura in vetro realizzata sui due affacci, all’ingresso di via Capriglia e lungo il corridoio che conduce allo sportello Urp e al pannello informativo all’entrata della sede municipale.

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