Il dirigente Asl: rispettiamo le regole e tra due settimane si vedranno i risultati
Bellomo: «Siamo tutti stanchi, ma la zona rossa aiuta l’ospedale. E il picco atteso potrebbe essere disinnescato da questa decisione»
Rispettare le regole, tenere duro e ritrovare un po’ di pazienza. Anche se la quantità media in dotazione è finita. Francesco Bellomo, dirigente dell’Asl Nordovest (è responsabile dello staff della direzione aziendale), spiega cosa devono aspettarsi Viareggio e la Versilia dalla zona rossa al via oggi.
Dottor Bellomo, quanto ci vorrà per vedere i primi miglioramenti su contagi e ricoveri?
«È difficilissimo fare previsioni con questo virus. Anche adesso vediamo un andamento dei contagi che non è per nulla regolare: si va a ondate, ma sarebbe meglio dire a scalini. Purtroppo è una scala che va verso l’alto. Detto questo, ritengo che tra dieci-quindici giorni si possano vedere dei miglioramenti. A patto che si rispettino le regole».
In che senso?
«La zona rossa, se tale dev’essere, va interpretata in maniera seria. Rispettando le restrizioni, ci saranno dei risultati».
La cittadinanza è stanca e sembra non accettare più i lockdown .
«Dobbiamo renderci conto che questa decisione aiuta l’ospedale Versilia. I numeri di contagi e ricoveri dimostrano che ce n’è bisogno».
Che cosa potrebbe succedere se l’ospedale andasse ancora più sotto pressione?
«Siamo attrezzati per rispondere. Abbiamo la rete dei nostri ospedali che consentono di gestire i ricoverati su più territori, compatibilmente con l’organizzazione di ciascun presidio».
È quello che potrebbe succedere per la Terapia intensiva, oggi con undici letti occupati su dodici?
«Esatto. So che è un concetto non facile da far passare, ma l’assistenza garantita in un ospedale è la stessa anche se si cambia territorio. Per i familiari dei pazienti l’importante è che ci prendiamo cura del loro caro. Che sia al Versilia, a Cisanello o altrove. Dal loro punto di vista la distanza non deve cambiare niente, anche perché purtroppo i reparti Covid, per forza di cose, non sono accessibili dall’esterno».
Quando vi aspettate il picco della terza ondata Covid?
«Inizialmente pensavamo tra il 15 e il 18 marzo: ora pare che possa essere spostato alla settimana successiva. Ma ai viareggini diciamo: facendo il lockdown adesso, forse disinneschiamo da subito il picco in arrivo. E poi tra un po’ avremo il caldo vero e sempre più vaccini. Siamo fiduciosi del fatto che la situazione possa avere a breve una svolta vera».
Anche con la variante inglese in metà dei casi?
«Si sviluppa molto velocemente e forse è già in oltre la metà dei casi. Colpisce molti giovani, che però hanno la forza per superarla. Tra vaccini e persone guarite l’immunità non è lontana». —