Il Tirreno

Ucraina: Borghi (Iv), 'sinistra finge di non vedere ambiguità di Conte'

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Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Sta dentro una battuta -infelice- sul look di Zelensky (che deve vestirsi così per difendere il suo popolo, e non può guidare un esercito in doppiopetto e pochette), tutta l’ambiguità, il limite e l’insidia che Conte porta ad una sinistra italiana che, nella brama di un ritorno al potere purchessia, finge di non vedere questo elefante nella stanza”. Lo afferma il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato. “Da due giorni – aggiunge - è tutto un florilegio di autorevoli e storici esponenti Dem che ci spiegano che la politica è sostituita dall’aritmetica o dalla geometria: perché è tutta una spiegazione a sommare, o allargare. A prescindere. Ciò che conta è cumulare consensi perché ‘solo così si batte la destra’. Un approccio che dentro il sapore doroteo finisce con lo sconfinare dentro il neo-frontismo. Negli anni ‘70 si diceva ‘Uniti sì, ma contro la Dc’, ora si vorrebbe dire ‘uniti sì, ma contro la Meloni’. Non per un progetto, ma contro qualcosa (o qualcuno)”. “Sorprende che chi propone questo metodo sia stato il protagonista delle stagioni dell’Ulivo e dell’Unione, che esattamente su questo limite consumarono le rotture che hanno segnato in profondità la storia del centrosinistra. Si mette tutto tra parentesi, facendo finta che i problemi non ci siano. Poi arriva Conte, con la sua pochette, a ironizzare su Zelensky e i nodi vengono tutti al pettine. E quello della politica estera, di difesa e sicurezza, in questi tempi inquieti e difficili, è inaggirabile e strutturale. Con buona pace dei giochi di parole tra campi larghi, giusti o stretti. Sono in arrivo anni – avverte Borghi - nei quali l’ambiguità non sarà concessa. Neanche quella di un populismo pret-à-porter che prova a mangiarsi a bocconi un alleato che gli concede inusitati spazi e ruoli, ma che non rappresenta il futuro del Paese e tanto meno del riformismo italiano”.
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