Il Tirreno

Maternità surrogata: Roccella, 'nostra legge, non reato, apre dibattito internazionale'

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Roma, 27 lug. (Adnkronos) - "Mi dispiace che Carlo Calenda si ostini a voler equivocare qualsiasi cosa io dica ma, se non mi interessa alimentare inutili polemiche, prendo invece spunto da questo tweet per affrontare un tema che mi sta a cuore. Una legge (non 'un reato', dato che la maternità surrogata è già reato da quasi vent’anni) può aprire un dibattito nazionale e internazionale? Sì, e in realtà lo ha già fatto. Basta vedere l’ordine sparso con cui l’intera sinistra si è presentata alla Camera, la vistosa assenza di Elly Schlein, l’imbarazzo di chi faceva dentro e fuori dall’aula e cercava di salvarsi coi distinguo. E, dalla parte opposta, basta vedere il plauso e persino la gratitudine con cui il voto della Camera è stato accolto dalle tante sigle femministe di tutto il mondo che da tempo combattono contro la pratica disumana dell’utero in affitto e che parlano di 'incredible victory'". Inizia così il lungo post su Facebook di Eugenia Roccella, ministra per le Pari opportunità, la Natalità e la Famiglia, in risposta a un tweet del senatore e segretario di Azione, Carlo Calenda "Del resto alla Camera, insieme alla punibilità all’estero del reato di maternità surrogata - continua la deputata di Fratelli d'Italia -, abbiamo votato anche, e stavolta tutti insieme, un ordine del giorno dell’onorevole Zanella dell'Alleanza Verdi e Sinistra che chiede proprio che questo dibattito si intensifichi in tutto il mondo. E forse è proprio questo che qualcuno non vuole, perché parlarne vuol dire far emergere la verità, e la verità dell’utero in affitto è qualcosa di assai più feroce della narrazione edulcorata che si cerca di propinare". "Finora la discussione sul tema è stata costretta su binari lontani dalla realtà: si è cercato di farsi scudo dei bambini e dei loro diritti (che in Italia sono pienamente garantiti, come ha riconosciuto la Corte di cassazione e da ultimo anche la Corte europea dei diritti dell’uomo), si è cercato di spacciare per 'solidale' un mercato transnazionale che viola i corpi e mercifica le persone", dice ancora Roccella. "E’ evidente che prevedere la punibilità dell’utero in affitto anche se praticato all’estero, rendendo dunque efficace un divieto che è sempre stato aggirato, può avere un importante effetto di deterrenza. L’obiettivo, insomma, non è riempire le galere ma scoraggiare lo sfruttamento delle donne e la compravendita dei bambini. Da oggi, grazie all’Italia, siamo arrivati al cuore della questione. Se ne parlerà, eccome, ben al di là dei nostri confini, finalmente con il linguaggio della verità. Il disegno di legge serviva anche a questo? Sì, e l’obiettivo è stato raggiunto", conclude la ministra.
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