Neonato azzannato dal cane nella casa dei nonni: la corsa in ospedale, il malore del padre e l’intervento al Meyer
Il racconto dei vicini: «Un grande trambusto, il nonno teneva l’animale in braccio»
FIRENZE. Meno di una settimana dopo la tragedia di Acerra, dove una bambina di 9 mesi è stata sbranata dal pitbull del padre, un bambino di appena 15 giorni ha rischiato di fare la stessa fine a Novoli, periferia ovest di Firenze. Il piccolo, che era in casa coi genitori, è stato morso alla testa dal cane di famiglia (uno staffordshire bull terrier che è molto facile scambiare per un pitbull) al settimo piano di un condominio di via Franchetti, è arrivato all’ospedale pediatrico Meyer in codice rosso ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico che ha scongiurato il peggio: in serata l’ospedale ha fatto sapere che la prognosi resta riservata, ma il bambino non sarebbe in immediato pericolo di vita.
L’allarme
L’allarme è scattato alle 13.27, quando è arrivata la prima richiesta di soccorso alla centrale del 118. Un paio di ambulanze sono corse in via Franchetti, perché nel frattempo anche il padre del bambino, 24 anni, si era sentito male alla vista del figlio.
«Abbiamo sentito un grande trambusto – raccontano i vicini del terzo piano – e quando abbiamo aperto la porta abbiamo visto il nonno del bambino accasciato sul pianerottolo, teneva in braccio il cane, che sembrava tranquillo. Poi è arrivato anche il padre del bambino e si è accasciato a terra, gli abbiamo dato un bicchier d’acqua, non ce la faceva nemmeno a bere».
Nell’abitazione al settimo piano dove è avvenuto il fatto vivono i nonni materni del bambino. La figlia ha partorito da un paio di settimane ed evidentemente ha deciso di passare questo periodo con la madre per farsi aiutare. Intorno all’ora di pranzo qualcosa è andato storto, il cane ha morso alla testa il bambino senza che i genitori o i nonni potessero fare nulla per impedirglielo ed è scoppiato il finimondo: i disperati tentativi di bloccare l’emorragia in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, le urla per le scale, il malore del padre.
La corsa all’ospedale
Mentre il bambino veniva trasportato al Meyer, una volante della polizia è stata inviata all’ospedale pediatrico, mentre un’altra volante è andata in via Franchetti. Due agenti hanno interrogato a lungo, fino alle 17, tutte le persone presenti nell’appartamento per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’accaduto, all’insaputa di gran parte degli altri residenti nel condominio.
Siamo alla periferia ovest del capoluogo, un quartiere fatto di palazzoni a due passi dalla ferrovia e dall’aeroporto di Peretola. Nel condominio di via Franchetti molti escono la mattina presto e rientrano dal lavoro solo nel tardo pomeriggio; in tanti hanno saputo quello che era successo dai cronisti in attesa davanti al portone. Anche la vicina del sesto piano, che abita proprio sotto all’appartamento dei nonni del bambino. «Quel cane lo conosco, è qui da anni – dice – Finora non aveva mai dato nessun problema, un cane tranquillo, non so che cosa possa essere successo. Sono animali, non si può mai sapere come reagiscono».
Il cane
Sono le domande che in queste ore si stanno facendo i genitori del neonato e tutti quelli che sono loro vicini. Il cane è stato subito preso in consegna da un veterinario che dovrà valutare la sua pericolosità, ma è probabile che dovrà essere abbattuto o messo in condizione di non nuocere.
Le condizioni
Le buone notizie arrivano dall’ospedale Meyer. Il bambino, spiegano i sanitari, è arrivato in ospedale con una ferita alla testa, è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico che si è concluso poco prima delle 18 ed è perfettamente riuscito. L’ospedale aggiunge che al momento non sono previsti danni neurologici dato che la ferita ha riguardato soltanto la pelle e l’osso del cranio che è stato ricostruito grazie all’operazione. Il piccolo paziente è stato poi ricoverato nella terapia intensiva neonatale. Inevitabile che ora ci si interroghi su come sia possibile prevenire certe tragedie e rispunta l’idea di un patentino obbligatorio per i proprietari dei cani potenzialmente pericolosi.
Le reazioni
«Siamo profondamente colpiti da quanto accaduto a Firenze – dice Manfredi Potenti, responsabile nazionale della Lega del dipartimento tutela per il benessere degli animali – Non possiamo che essere preoccupati e vicini alla famiglia e, allo stesso tempo, ribadire la necessità di stabilire regole efficaci per evitare queste tragedie. Parliamo infatti della seconda in pochi giorni. Così come prevede un nostro disegno di legge, presentato dal collega Edoardo Ziello, è urgente rendere obbligatorio il conseguimento di un patentino per coloro che decidano di possedere cani con determinate caratteristiche, prevedendo anche la promozione, attraverso i Comuni e le Asl, di iniziative volte all'educazione cinofila». «L’obbligo normativo di un patentino – aggiunge Potenti – sarà una garanzia precauzionale e di semplice conseguimento, indispensabile per garantire la sicurezza pubblica, il benessere degli animali e la consapevolezza delle responsabilità connesse al possesso di determinati esemplari».