Marley Supercane fa sognare Sanremo: il cane cieco che insegna l’inclusione
Il pastore tedesco cieco, star dei social e simbolo di speranza, ha sfilato sul red carpet di Sanremo e ricevuto un premio per il libro che racconta la sua incredibile storia
Non è salito sul palco e non ha cantato. Ma ormai è un habitué. Anche per quest’anno Marley, o meglio Marley Supercane come lo conoscono migliaia di persone sui social e non solo, il cane cieco che ha rischiato di essere abbattuto per la sua disabilità, ha passeggiato scodinzolando sul red carpet del Festival più famoso della canzone italiana ed è stato ospite di Casa Sanremo, l’area dedicata ai giornalisti e agli artisti. La sua presenza, dal 13 al 15 febbraio conferma ancora una volta il messaggio di inclusione e di speranza che questo pelosone sta lanciando: la disabilità sta solo negli occhi di chi guarda.
Perché, nel caso di Marley, la mancanza della vista non è mai stata un limite. Il pastore tedesco ha una vita come tutti gli altri cani, passeggia, sale le scale, gioca con la palla, sale in barca a vela, va in tv, fa parte della Protezione civile della Toscana, nella Sics Firenze Forte dei Marmi, ed è diventato da tempo una star dei social.
Il libro che racconta la sua storia
E al Festival di Sanremo, Marley ha ricevuto anche un attestato per il libro che racconta la sua storia, “Noi oltre il buio”. «Ci hanno premiato per il nostro progetto editoriale – raccontano Carlotta Nelli e Marco Chimenti di Santa Maria a Monte (Pisa) – meritevole per l’importanza tematica affrontata e per la rilevanza sociale, in grado di sensibilizzare i lettori sull’immenso valore degli animali. E per noi è stato straordinario. L’esperienza di Marley sta davvero cambiando la visione della disabilità e anche in questi giorni ho saputo che un altro cane cieco è stato adottato da chi ci segue».
Risultati straordinari secondo Carlotta Nelli che con il solito entusiasmo racconta l’avventura sanremese e «un’accoglienza a cinque stelle, con i tassisti che ci hanno regalato la prima corsa e i dolcetti». Ma per la mascotte degli animali meno fortunati e per i suoi “genitori” umani che l’hanno aiutato a diventare un cane felice ed equilibrato, oltre la diversità, i pregiudizi e la crudeltà, ci sono all'orizzonte ancora altri traguardi da raggiungere.