Impronte d’amore
Oggi il canile di Santa Maria a Monte (Pisa) ospita 23 animali. Nella struttura si sommano storie di dolore e di speranza
Tra Max e Luciano la scintilla è scattata subito. Max è un cane «bello e sfortunato», come lo descrivono i volontari del canile di Santa Maria a Monte. Arrivato nella struttura come un animale molto agitato, un cane mordace, per lui si sono aperte fasi difficili per le adozioni con un vai e torna dalle famiglie che si dicevano poco disponibili ad accogliere un cane “impegnativo” e quindi per Max il futuro rischiava di essere quello del canile, fino a quando nella struttura di Santa Maria a Monte non è entrato Luciano. L’uomo ha incrociato lo sguardo di Max e in quel momento ha preso due decisioni: adottare il cane sfortunato (che nel frattempo aveva passato di categoria diventando fortunato) e diventare volontario del canile.
Questa bella storia a lieto fine la racconta ancora oggi Maria Cristina Landi, presidente dell’associazione “Impronte” che si occupa della gestione del canile di Santa Maria a Monte e Calcinaia, un canile intercomunale che attualmente ospita 23 animali, ma che ha spazio per accogliere 34 cani.
«Quella tra Max e Luciano è stata una bella storia – dice Landi – . Il cane ha trovato finalmente una famiglia e noi, come associazione, abbiamo acquisito un nuovo volontario». Persone indispensabili per la gestione del canile che ogni giorno si trova a dover gestire l’arrivo di cucciolate abbandonate. «Troviamo spesso davanti al cancello del canile cuccioli abbandonati – racconta Landi – spesso in pessime condizioni come accaduto recentemente. Cucciolate multiple che ci vengono lasciate e che noi accogliamo. I piccoli cani sono quelli più ricercati dalle famiglie, ma spesso ci troviamo con cuccioli di cani di taglia medio grande e non tutti vogliono adottare».
Le storie dei cani e dei loro arrivi nel canile hanno sempre un filo rosso comune. «La maggior parte degli animali che arrivano qui – prosegue Landi - sono cessioni di proprietari che per motivi diversi non possono o non vogliono tenere più l’animale con loro. Come il caso di Punto e Virgola, due splendidi Collie lasciati qui dal loro proprietario per un breve periodo, come ci aveva detto allora, perché doveva superare una fase complessa. In realtà, però, sono poi rimasti per sempre nel canile. Punto e Virgola sono fratelli e vivono in simbiosi e per lungo tempo sono stati in attesa trepidante dell’arrivo del loro padrone che, però, non si è fatto vedere. Mai più».
Ampio e dotato di grandi cucce per gli animali, il canile è aperto tutte le mattine dal lunedì alla domenica dalle 9, 30 alle 12, 30; nel pomeriggio invece è necessario prenotare l’appuntamento contattando il numero di telefono 349 1311998 e se si cerca un amico per la vita qui si può trovare. Come nel caso di Ross, quella che i volontari definiscono l’adozione “del cuore”. Ross è un incrocio tra uno Spaniel e un Setter, con un’età tra i cinque e i sei anni, ed è sordo. «È stato trovato lo scorso anno da un signore – racconta la presidente Landi – . Lo aveva visto aggirarsi in modo sbilenco in autostrada. L’uomo si è fermato e si è accorto che il cane era stato investito. La sera lo abbiamo portato da un veterinario, aveva un taglio in testa ed è stato in seguito scoperto che aveva la leishmaniosi e la filaria (due gravi malattie parassitarie che hanno come caratteristica comune il fatto di essere causate da parassiti trasmessi da un insetto vettore che quindi le trasporta e le trasmette all'animale, nda). E poi abbiamo anche scoperto che purtroppo era sordo. È stato curato e ora sta bene. È un cane accogliente e amico dei gatti».
Ad essere abbandonati anche i cani da presa canario e i Pitbull. Beki era una piccola Pitbull i cui padroni avevano deciso di sopprimerla perché malata e non disposti a curarla. «Dai veterinari a cui si erano rivolti i padroni – prosegue a raccontare Landi – nessuno si è detto disponibile ad accogliere la richiesta e così un giorno nell’ambulatorio di un veterinario Beki ha incontrato una nostra volontaria. Ci siamo fatti carico delle cure e oggi la piccola Pitbull è stata adottata e ha un posto tutto suo nel divano di casa».
Tante storie diverse, eppure piene di significato. Uno su tutti: un’adozione non soltanto salva la vita a un cane, ma porta allegria in famiglia e adottare è bello tanto che i volontari organizzano per l’8 dicembre un Open day della struttura per permettere a chi vuole di trovare l’amico del cuore.