Covid, il virologo Pistello: «La verità su Xec, la variante del Natale»
Il direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa è tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Iss: «Sintomi più leggeri ma i soggetti anziani e immunocompromessi devono farsi il vaccino»
PISA. «La situazione Covid in Italia vede una sintomatologia più leggera della malattia rispetto al passato. L'interessamento polmonare non c'è quasi mai, oggi l'infezione nell'80% dei casi è lieve e solo nell'1% dei contagiati c'è una situazione veramente critica. Lo vediamo anche nel numero dei decessi che sta calando ogni settimana. La variante Xec, che sta crescendo molto e arriverà a breve a essere dominate da qui a Natale, è come dire più tranquilla rispetto alle altre degli anni passati, meno aggressiva e più debole. Sarà che la maggior parte degli italiani ha fatto la malattia ed è stata vaccinata. Abbiamo poi una sintomatologia molto sovrapponibile a quella dei virus influenzali (mal di gola, febbre, dolori muscolari) che difficilmente permette di capire se abbiamo di fronte l'influenza o il Covid». Lo spiega all'Adnkronos Salute il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto superiore di sanità che monitora le varianti Covid. «Essendo oggi il Covid clinicamente quasi indistinguibile dall'influenza e da altre forme virali respiratorie, è anche difficile monitorarne la reale incidenza nel Paese anche perché la trasmissione è praticamente da asintomatici - continua Pistello - Chiaramente c'è anche una varietà d'impatto dei sintomi rispetto allo stato di immunocompetenza dei soggetti. Possiamo però dire che oggi è difficile morire per Covid in Italia, questo non vuole dire che l'infezione non c'è e che non possa essere grave infatti - conclude - i soggetti anziani e immunocompromessi devono farsi il vaccino, contro il Covid ma anche l'antinfluenzale». Secondo l'ultimo bollettino Covid pubblicato come ogni venerdì dal ministro della Salute, nell'ultima settimana sono 2.122 i nuovi casi, nella settimana precedente erano 2.561; i morti sono 47, erano 61. Diminuiscono anche i tamponi, che passano da 61.013 a 58.468. Scende il tasso di positività: è 3,6% nella settimana corrente, era al 4,2%.