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Migliori ospedali d’Italia, tre sono in Toscana: la classifica completa

Migliori ospedali d’Italia, tre sono in Toscana: la classifica completa

Il presidente della Regione, Eugenio Giani: «Orgogliosi, ma per la sanità pubblica servono più risorse»

26 giugno 2024
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Nella “spina dorsale” dei venti grandi ospedali d’Italia che garantiscono le cure più complesse, attirando pazienti da tutta Italia, ce ne sono tre toscani. 

La classifica

Sono le aziende ospedaliero universitarie di Pisa, Siena e Careggi. La graduatoria arriva dai tecnici del Ministero della salute che hanno selezionato i poli ospedalieri con il maggior numero di dimissioni, ai quali è stato attribuito un punteggio tenendo conto della complessità dei casi trattati (peso medio della casistica dell’indicatore Drg, che raggruppa i casi per diagnosi) e attrattività dei pazienti da altre regioni. «Si tratta di un nuovo attestato della qualità dei servizi della sanità pubblica toscana, che non può che farci piacere e rendeci orgogliosi – sottolinea il president della Toscana, Eugenio Giani –. La qualità di un servizio sanitario pubblico universalistico si difende però nel tempo con risorse adeguate: risorse da investire sulla sanità richieste da tutte le Regioni e che il Governo al momento non sta garantendo in misura adeguata». 

Ecco dunque la top 20 dei grandi ospedali (che non non corrisponde alle miglior performance). I primi tre grandi ospedali si trovano a Milano: Galeazzi, Humanitas di Rozzano e Ircss San Raffaele. Al 13° posto ancora un ospedale a Milano, il Niguarda e al 15°, con il Policlinico San Matteo di Pavia, terminano i nosocomi in Lombardia (10 milioni di abitanti) che la fa da padrona con 5 strutture su 20. Per tutto il Sud Italia (20 milioni di abitanti) sono segnalate solo due strutture: l'azienda ospedaliera dei Colli di Napoli (14°) e  l'ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo (Puglia) al 16°posto. In Veneto altri tre (l'azienda ospedaliera Universitaria di Verona, quella di Padova e l'ospedale Sacro cuore Don Calabria di Negrar). A Roma il Gemelli, il Campus Biomedico e il San Camillo Forlanini. A Nord si segnalano anche l'Ospedale San Martino di Genova e il Mauriziano di Torino mentre al Centro ci sono ancora il Sant'Orsola di Bologna e gli Ospedali Riuniti di Ancona.

I punteggi

«I punteggi attribuiti dal ministero della salute ai tre grandi ospedali toscani sono un riconoscimento della qualità della nostra sanità pubblica – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - .Soprattutto sono una conferma delle straordinarie capacità degli uomini e delle donne del nostro sistema sanitario che non smetteremo mai di ringraziare per la passione e l’impegno che mettono nel loro lavoro a servizio della collettività».

«Tuttavia – continua - questa classifica non può lasciarci indifferenti: le strutture ospedaliere che attraggono più pazienti da altre regioni e che trattano casi più difficili sono collocate nel nord e nel centro Italia, costringendo i cittadini del sud a muoversi per avere accesso a cure e trattamenti ad alta complessità». «Si tratta di un divario - conclude - che con l’autonomia differenziata e l’assenza di risorse ed investimenti da parte del governo nella sanità pubblica è destinato a diventare sempre più ampio, con una conseguente regressione del sistema sanitario pubblico ed universalistico. Ci auguriamo che alle preoccupazioni del ministro Schillaci seguano delle risposte in questo senso, mettendo tutte le regioni nelle condizioni di far crescere i servizi e dare delle risposte appropriate ai bisogni delle persone».

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