Il Tirreno

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In coma dopo l’incidente, cuoca rinasce grazie ai fornelli e ora regala cene a casa sui social

di Sara Landi

	Camelia Munteanu
Camelia Munteanu

Grosseto: dopo lo schianto nell’agosto del 2022, la chef riprende «a vivere» cucinando nella sua abitazione

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GROSSETO. «Non ricordo molto di quando sono uscita dal coma, ma mi hanno raccontato che in terapia intensiva chiedevo gli ingredienti e davo istruzioni come se fossi ancora in cucina». Camelia Iulia Munteanu, 42 anni, racconta così il momento più buio della sua vita.

L’incidente

Cuoca, pizzaiola esperta e madre di quattro figli, Camelia Munteanu ha rischiato di morire in un terribile incidente stradale mentre andava al lavoro. E la rinascita, nel suo caso, passa anche dai fornelli. «Era il 2 agosto 2022 ed ero in moto – dice –. Andavo al ristorante La Terrazza di Principina dove ero chef. Una macchina ha svoltato, non mi ha visto e mi ha travolto».

Sulla vita di Camelia cala il buio: viene portata con l’elisoccorso Pegaso al policlinico Le Scotte di Siena dove viene operata per otto ore per il trauma cranico e le varie fratture riportate, poi il coma: «Alle Scotte sono stati tutti eccezionali perché io ero come esplosa e hanno ricomposto tutti i miei pezzi. Ma non sarei qui se non mi avesse prestato le prime cure fondamentali colui che mi ha investito, un medico che era in vacanza in un campeggio. Appena mi sono messa in forze sono andata a trovarlo: è stato molto emozionante».

Le dimissioni dall’ospedale

Camelia viene dimessa a fine agosto ma passa i successivi quattro mesi a letto. Oltre alla famiglia, si prende cura di lei il fisioterapista Alessandro Iannace che le fa fare grandi progressi. «All’inizio ero come una marionetta nelle sue mani – dice –, ora a ogni controllo a Siena mi dicono che vado alla grande, anche se sono in attesa di un nuovo intervento al femore». Tra le conseguenze del trauma Camelia riporta anche la perdita di olfatto e gusto, ma segue una terapia specifica, sperando che si tratti di un sintomo reversibile: «Potrei accettare di restare zoppa ma sapori e profumi per me sono la vita».

Più Camelia recupera energie e forza e più la nostalgia del suo lavoro si fa sentire. «Arrivata dalla Romania ormai vent’anni fa, ho iniziato a lavorare come lavapiatti in un ristorante di Padova e ho imparato il mestiere con gli occhi – spiega la chef –. La famiglia del titolare è stata per me una seconda famiglia: non solo mi hanno dato questa opportunità ma si sono anche accorti che in quel periodo subivo violenze e abusi da parte del mio ex compagno e mi hanno aiutato a venirne fuori».

La rinascita

A Grosseto arriva per amore (il padre dell’ultimo dei suoi figli è grossetano) e qui coltiva la passione per la cucina, prima come pizzaiola poi come cuoca. Lavora per vari ristoranti, fino a quello schianto che lascia tutti col fiato sospeso. «Il lavoro mi manca, così come il rapporto coi clienti – dice Camelia –. Sto pensando a un progetto di home restaurant e ho tante idee».

Per mettersi alla prova, prima di Natale ha fatto un esperimento: regalare una cena preparata da lei a casa sua attraverso il gruppo Facebook “Te lo regalo se vieni a prendertelo”. In base al regolamento del gruppo, chi è interessato a un certo bene o servizio “si mette in coda” e l’amministratore estrae a sorte il vincitore. Il post ha collezionato decine di richieste tra vecchi clienti che conoscevano i piatti di Camelia e tanti curiosi. «Il regalo l’ho fatto in realtà a me stessa – dice Camelia – perché oltre a conoscere una bella persona ho riprovato la sensazione di riuscire a emozionare qualcuno con il cibo. Ho preparato un antipasto con crudo di pesce e mini tartare, un risotto ai crostacei e una trancio di salmone cotto a bassa temperatura con patate e un tortino di spinaci. Mi piacerebbe anche organizzare una spaghettata informale per ritrovare i miei vecchi clienti».

Di una cosa Camelia è certa: ha avuto una seconda possibilità dalla vita e non sprecherà il suo talento. 




 

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