L’allarme
Papa Francesco e l’abbraccio al piccolo Leandro: è toscano il Gesù bambino del presepe vivente di Santa Maria Maggiore
Prima l’incontro col Pontefice che scherza e gioca con il bimbo di 11 mesi di Equi Terme poi l'interpretazione della sacra famiglia con mille figuranti arrivati dalla nostra regione
È stata la sua giornata particolare, ma Leandro è troppo piccolo per capire cosa è successo. A ricordarglielo saranno le centinaia di foto che gli sono state scattate quando, nella sala Nervi, è stato preso in braccio da Papa Francesco. Il piccolo, di undici mesi, e i suoi genitori sono arrivati ieri a Roma da Equi Terme per interpretare la sacra famiglia nel presepe vivente di Santa Maria Maggiore.
All’udienza particolare nella sala Nervi con i figuranti del presepe vivente il Papa ribadisce il valore delle rappresentazioni dal vivo della Natività: risvegliare nel cuore lo stupore di fronte al mistero del Dio bambino. E regala una sorpresa alla Toscana, protagonista della seconda edizione del presepe vivente andata in scena ieri a Roma con oltre 1.600 figuranti: tra loro circa mille sono partiti dalla nostra regione.
Coordinati dall’associazione nazionale “Città dei presepi”, di prima mattina erano in fila ai varchi di sicurezza in Vaticano per raggiungere il Papa già abbigliati con i loro costumi. Francesco a sorpresa chiama vicino a sé i figuranti della Natività, vale a dire Leandro, 11 mesi, e la sua mamma e il suo babbo: Nicole Cini e Alessio Felici. Così piccolo e così sereno, non si scompone tanto davanti al Papa quanto davanti ai fotografi o al suono del rullo dei tamburi degli sbandieratori della Contrada Cappiano, del Palio di Fucecchio, o quando decine di persone sfilano davanti a lui nella fredda capanna davanti alla basilica di Santa Maria Maggiore.
«È stato emozionante, non ce lo aspettavamo – racconta Nicole –. Il Papa ha voluto prenderlo in braccio, ha fatto anche uno scherzetto, una battuta. Ci ha chiesto se era nato di 14 mesi invece che di 9 visto che è un po’ cicciotto. Ha giocato un po’ con lui con il ciuccio e poi ci ha donato un rosario. Una bellissima sorpresa per noi e poi lo sarà anche per Leandro, quando da grande glielo racconteremo».
Il Papa chiede di salutare anche altri figuranti, Fabio Furia, presidente dell’associazione che organizza il presepe vivente di Equi Terme, nella piccola frazione di Fivizzano, Giulia Orlandini e Stefano Mattii di Castelfiorentino, interpreti delle canzoni che accompagnano le varie scene del presepe vivente dei record, sicuramente il più grande mai realizzato, per numero di figuranti, quasi da Guinness dei primati, realizzato nell’800esimo anniversario del primo presepe di San Francesco.
L’associazione “Città dei presepi” arriva a Roma con 45 bus, di cui più di 30 toscani. Ci sono anche alcuni doni per il Papa, che oggi compie 87 anni: un dolce preparato da Paolo Gazzarrini di San Miniato, oltre a un libro sui 100 anni del presepe di San Romano, uno sui presepi nelle Rsa italiane, e a una piccola Natività realizzata in legno riciclato del Casentino e del Santuario della Verna, opera di Carlo Calvetti di Ponte a Egola.
«Una giornata importante – dice Fabrizio Mandorlini, coordinatore della “Città dei presepi” – a cominciare dall’udienza particolare concessa appositamente da Papa Francesco e poi per rappresentare la nascita di Gesù».
Nel pomeriggio, in una piacevole giornata di sole, nonostante un vento pungente, il corteo dei figuranti prende posto in piazza dell’Esquilino. Il protagonista è San Francesco. I figuranti del presepe vivente di Lungofiume di Pescia (Pistoia), di Chiusi La Verna (Arezzo), delle Terre del Catria (Pesaro Urbino) e di Orco Feglino (Savona) rappresentano la scena della Regola Francescana, a ottocento anni dalla sua approvazione, e il primo presepe di Greccio – realizzato quando San Francesco incaricò Giovanni Levita di preparare un luogo e una mangiatoia –, toccando gli altri momenti principali della vita del santo come l’incontro con Chiara, la donazione del monte sacro della Verna da parte del conte Orlando Cattani e le stimmate di cui nel 2024 ricorrono gli ottocento anni.
Nella piazza di Santa Maria Maggiore va in scena la città, presa dai suoi lavori quotidiani: i mestieri tipici e i mercati, allestiti di fronte alla Basilica, conducono nei luoghi dove nacque Gesù. Sono così riproposte scene di vita e di lavori identitari di molte regioni d’Italia, i fabbri, i tessitori, chi intreccia le corde e chi prepara le ceste, chi lavora alla sua barca, ogni delegazione di presepisti rappresenta quello che di caratteristico c’è nella sua città. Ci sono anche i romani, con la reggia di Erode e la sua corte. Ci sono anche i censori che ottemperano a quanto emanato dal governatore, ovvero che ogni abitante deve recarsi nel luogo di nascita per poter ottemperare al censimento. Maria e Giuseppe si recano dunque a Betlemme accompagnati da un asino, ma arrivata la notte non riescono a trovare un albergo per dormire: per loro non c’era posto.
A interpretare le scene ambientate all’anno zero ci saranno i figuranti dei presepi viventi di Tricase (Lecce), Castanea (Messina), Barbara (Ancona), Maranola (Latina), Pietrelcina (Benevento), Roffia (Pisa), Stabbia (Firenze), Ancona, Ariccia (Roma), Equi Terme (Massa Carrara), Badia San Savino (Cascina), Gaiole in Chianti (Siena), Petriano (Macerata). Insieme a loro popolani e pastori da tutte le parti d’Italia, in particolare da Bagnoli del Trigno (Isernia), La Serra (Pisa), Capraia e Limite (Firenze), Gubbio (Perugia), Ponte a Egola (Pisa), Vibo Valentia (Associazione don Mazza Pernocari), Montefiascone (Viterbo), Acri (Cosenza), Palermo (Parrocchia Maria Santissima del Buon Consiglio), Labico (Roma), Santa Croce sull’Arno (Pisa), Cerreto Guidi (Firenze), Bagnoregio (Viterbo), Pontedera (Pisa), Petriano (Pesaro-Urbino), Pietrelcina (Benevento), Gangi (Palermo), Castelfiorentino (Firenze), Monticello Conte Otto (Vicenza), Gello Biscardo (Arezzo), Palaia e Casciana Terme (Pisa), Fabriano, Castello di Precicchie (Ancona).
I Re magi sono delle Marche e precisamente dal presepe vivente di Barbara (Ancona), mentre gli “angeli” provengono da Santa Colomba di Bientina (Pisa) e da Roma (Parrocchia dei santi Silvestro e Martino ai Monti).
Anche le comunità di don Orione (Firenze) e “Il Faro” di Pescia hanno i loro figuranti. «Per la prima volta abbiamo tra i figuranti alcuni disabili», spiegano dall’associazione.
Nel numeroso gruppo di pellegrini alcuni amministratori, a cominciare dalla sindaca di Cerreto Guidi e presidente dell’Associazione nazionale Città dei Presepi Simona Rossetti, il vice sindaco di Pontedera Alessandro Puccinelli, il consigliere regionale Andrea Pieroni, sindaci e consiglieri comunali delle città che hanno aderito alla rete “Città dei presepi”, il vescovo emerito di Pescia Roberto Filippini e il vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi.
Una curiosità: il figurante con il ruolo del Papa nella Regola di San Francesco è Sauro Innocenti di Chiesina Uzzanese, che l’anno scorso fu protagonista, a 82 anni, di un viaggio con il suo “Porter” Piaggio fino a Lourdes con un cero di oltre due quintali.
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