Uccisa in albergo, Alfredo ha guardato morire Rossella per due ore dopo averle tagliato gola e polsi: nella camera la lettera d’addio – Video
La Spezia, nelle carte della procura emergono i dettagli dell’omicidio della 53enne da parte del marito: l’uomo ora è nel carcere di Massa
LA SPEZIA. «L’ho uccisa io. L’ho fatto mercoledì, erano circa le otto di sera». Mancano pochi minuti alle 18 di venerdì 8 dicembre e nel comando provinciale dei carabinieri di La Spezia Alfredo Zenucchi, 57 anni, ammette tutto durante l’interrogatorio condotto dal pubblico ministero Elisa Loris. Ha ammazzato la moglie. L’ha fatto tagliandola al collo e sui polsi con un rasoio, che è stato trovato accanto al corpo Rossella Cominotti, 53 anni. Tutto è avvenuto all’interno di un albergo di Corrodano, nel primo tratto di Liguria dopo il confine toscano. Alfredo ha ucciso Rossella e l’ha vegliata per 36 ore. E per due ore l’ha osservata agonizzante, morire dissanguata: dalle 20 alle 22,30 di mercoledì 6 dicembre. Poi, nella mattina di venerdì 8 dicembre, è sceso nel salone dell’hotel e ha consumato la colazione. Prima di salire sulla Citroen C3 bianca poi intercettata dai carabinieri qualche ora più tardi, nel pomeriggio. A trovare il cadavere di Rossella Cominotti è stato il personale della struttura ricettiva, che ha lanciato l’allarme alle forze dell’ordine. Quindi l’inizio delle ricerche dell’uomo e l’alt imposto alla Citroen condotta da Zenucchi, a Terrarrossa, in provincia di Massa-Carrara, comune di Licciana Nardi.
Accanto al cadavere
Alfredo Zenucchi ha guardato per due ore e mezzo la compagna agonizzante a letto. E da quando il cuore di Rossella ha smesso di battere è stato per 36 ore a vegliarla nella camera dell’albergo. «Mi sono allontanato dall’albergo perché volevo togliermi la vita – ha raccontato Zenucchi agli inquirenti -, ma non ho avuto il coraggio di farlo».
La lettera
Alfredo e Rossella stavano attraversando un momento di totale confusione e debolezza. La Procura di La Spezia spiega come «nel corso del sopralluogo è emerso sin da subito una situazione di coppia particolare e la volontà da parte dei due coniugi di volersi togliersi la vita». Gli inquirenti spiegano che è stata ritrovata anche «una lettera, apparentemente scritta dalla donna e sottoscritta da entrambi che palesava i propositi suicidari».
L’arresto
Alle 19.30 di venerdì 8 dicembre conclusa la prima parte dell’attività investigativa Alfredo Zenucchi è stato dichiarato in stato di fermo, poiché «erano emersi – spiega la procura - palesi e gravi indizi di colpevolezza a suo carico». Ora è accusato di omicidio volontario e si trova nel carcere di Massa.