San Casciano, dall’acqua emerge un Apollo in marmo alto quasi due metri
Tra le ultime scoperte un altare in travertino con una rarissima iscrizione bilingue in etrusco e latino e un cristallo di rocca. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: "Abbiamo già acquistato l'edificio che ospiterà un meraviglioso museo"
SAN CASCIANO. Una statua in marmo alta quasi due metri di un Apollo Sauroctonos, raffigurato giovanetto mentre caccia una lucertola, una copia romana di una statua in bronzo attribuita al leggendario scultore greco Prassitele. E poi un altare in travertino con una rarissima iscrizione bilingue in etrusco e latino e altri preziosi oggetti che illuminano sulle antiche credenze sulla cura degli occhi da parte della divinità. Sono queste alcune delle nuove meraviglie che sono riemersa dall'ultima campagna di scavo, conclusa il 14 ottobre scorso, dal Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Siena), al termine di un'esplorazione archeologica durata oltre tre mesi.
«Gli scavi di San Casciano ci rivelano nuove meraviglie che testimoniano la forza della storia. Abbiamo già acquistato l'edificio che ospiterà un meraviglioso museo. Grazie a chi, con passione e dedizione, sta lavorando a questo grande progetto», ha commentato sui social il ministro della Cultura, Gennaro Sangiulano. Lo scavo, che nel 2022 aveva portato alla luce il deposito votivo con oltre venti statue in bronzo e centinaia di offerte votive, «anche quest'anno ha riservato nuove ed eccezionali scoperte», annunciate oggi congiuntamente, con un comunicato, dal Comune di San Casciano dei Bagni, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e dall'Università per Stranieri di Siena. Gli archeologi hanno portato alla luce al di sotto del tempio con la grande vasca sacra di età romana, una precedente struttura di età etrusca, caratterizzata da un orientamento leggermente diverso.
L'acqua termale che sgorga nel cuore del tempio, con oltre 25 litri di acqua calda al secondo, si conferma sempre di più come il motore rituale e cultuale del santuario. Moltissime offerte in bronzo, ceramica e perfino in cristallo di rocca, accompagnarono le fasi di cantiere tra lo smontaggio del tempio di età etrusca e la monumentalizzazione imperiale del 'nuovo' sacello. Se nel 2022 erano emerse sulle statue in bronzo iscrizioni che documentavano la devozione e le cure presso il santuario termale di genti provenienti dal mondo etrusco e da Roma, la campagna del 2023 ha portato alla luce un eccezionale 'donario' (un altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino. Si tratta di uno dei rarissimi esempi di iscrizione bilingui mai rinvenute, oggetto ora degli studi degli archeologi Adriano Maggiani e di Gian Luca Gregori.
Sono circa una trentina in Etruria le iscrizioni bilingui, ma per la gran parte si tratta di iscrizioni funerarie. In questo caso il 'donario' monumentale ha un carattere pubblico e cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino. Si tratta di un documento straordinario che conferma la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C., con l'esigenza della divinità di essere da tutti compresa. Ma la sorpresa è anche stata dischiusa dalla prosecuzione dello scavo all'interno del tempio, dove sul bordo della vasca sacra sono emerse le parti spezzate di una meravigliosa statua in marmo, quasi integralmente ricomponibile, di un Apollo Sauroctonos (Apollo con la lucertola).
La statua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C. Questo è il tempo infatti in cui tutto il luogo di culto fu chiuso ritualmente, probabilmente per effetto della cristianizzazione diffusa del territorio. Mentre il deposito votivo fu protetto con la deposizione delle grandi colonne di travertino che ornavano il portico del tempio, la statua di culto di Apollo fu spezzata, frammentata e i pezzi quasi sparpagliati e poi coperti dalle massicciate di abbandono del sito. In parallelo con quanto sappiamo e osserviamo ancora oggi - la "contestazione della statua" coincide con un momento di profonda trasformazione e di grandi interrogativi politici e sociali.