Il Tirreno

Toscana

l’intervista 

«Non confondetela con l’artrite. La spia è il colon irritabile»

Maria Antonietta Schiavina
«Non confondetela con l’artrite. La spia è il colon irritabile»

Pisa, parla la dottoressa Laura Bazzichi del Santa Chiara «Gli effetti del glutine? Meglio affidarsi a un nutrizionista»

21 febbraio 2019
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PISA. Al contrario dell’artrite, che è un processo infiammatorio che colpisce l’osso e la cartilagine articolare, la fibromialgia interessa principalmente i muscoli e i tendini. Inoltre, i processi infiammatori che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’artrite non sono invece rilevanti nella sindrome fibromialgica. «Saper diagnosticare i due tipi di dolore e trattarli in maniera mirata è la strategia vincente per avere una buona efficacia terapeutica ed evitare di sovratrattare il paziente» afferma la dottoressa Laura Bazzichi, reumatologa responsabile all’ospedale Santa Chiara di Pisa dell’ambulatorio del dolore cronico.. La fibromialgia danneggia anche gli organi interni, come stomaco, intestino, vescica?

«Alla sintomatologia articolare della fibromialgia si associano spesso disturbi funzionali intestinali o una vera e propria sindrome del colon irritabile, che si manifesta con dolori addominali, gonfiore, turbe della digestione, diarrea o stipsi, disturbi della vescica, spesso aggravati dallo stress o da alcuni alimenti. Ma in ogni caso non si tratta di danni d'organo. E il corretto trattamento della malattia permette di risolvere o perlomeno alleviare anche questi disturbi».

Ma la fibromialgia può essere causata un forte stress?

Certo, pure se lo stress non è l'unico segnale di partenza (si parla talvolta di disturbo da stress post traumatico). Può succedere in seguito a forti preoccupazioni, così come dopo un intenso affaticamento fisico. La causa della fibromialgia rimane ancora ignota, ma il problema sembra scaturire da una riduzione della soglia di sopportazione del dolore, causata da alterazioni nelle modalità di elaborazione dello stimolo doloroso a livello del sistema nervoso centrale. Meccanismo che scatta spesso per la prima volta proprio in seguito a periodi particolarmente stressanti, sia da un punto di vista fisico, sia da quello psicologico”.

La fibromialgia è correlata anche ad intolleranze alimentari come quella del glutine?

“Il dibattito in tal senso è ancora aperto. Secondo alcuni studi, l’incidenza della fibromialgia sembrerebbe essere lievemente aumentata in pazienti con intolleranza al glutine e i ricercatori dichiarano che l’eliminazione del glutine dalla dieta può determinare in alcuni casi un effettivo miglioramento della malattia. Ma l’eliminazione degli alimenti contenenti glutine comporta inevitabilmente anche quella di altre sostanze, tra cui carboidrati fermentabili, agglutinine, e inibitori delle amilasi o della tripsina, che potrebbero essere i veri responsabili dei disturbi lamentati. E' perciò sempre consigliabile affidarsi ad un nutrizionista prima di intraprendere qualsiasi regime dietetico e una valutazione dello stato corporeo con la valutazione della BMI ( divisione del peso di un soggetto, espresso in kg, per il quadrato della sua statura espressa in metri n.d.r ) e della impedenziometrica ( metodo diagnostico per valutare la composizione corporea in termini di acqua, massa grassa e massa magra n.d.r ).

E' vero che esiste un legame tra acufeni e fibromialgia?

“Gli acufeni sono disturbi uditivi particolari: chi ne soffre avverte rumori fastidiosi come fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni, che spesso sono associati alla fibromialgia, come altri problemi dell'udito e il legame con la fibromialgia non è ancora chiaro. È probabile che alla base ci possano essere alterazioni nelle modalità di elaborazione dello stimolo uditivo e del rumore a livello del sistema nervoso centrale. In ogni caso il paziente con fibromialgia ha una aumentata sensibilità agli stimoli esterni esterni non solo acustici ma anche visivi con difficoltà della messa a fuoco”.

La fibromialgia è riconosciuta come malattia dal sistema sanitario nazionale?

“Anche se è riconosciuta come malattia dal sistema sanitario nazionale e dalla comunità scientifica internazionale, attualmente il nostro Paese non riconosce alcuna invalidità ai malati di fibromialgia. La causa di questa anomalia risiede probabilmente nel fatto che la società tende a sottovalutare le condizioni fisiche e psicologiche in cui si trovano i malati, poiché non si tratta di una patologia riscontrabile dai comuni esami di laboratorio e, apparentemente, non causa gravi menomazioni”.

Ma cosa si può fare allora per essere considerati a tutti gli effetti dei malati?

“E' importante richiedere aiuto allo specialista e fare in modo tutti insieme che anche in Italia la fibromialgia possa essere riconosciuta quale malattia cronica invalidante. Attualmente per fortuna, verso questa patologia sono aumentati l'attenzione e l'interesse a livello politico con progetti ministeriali e disegno di legge in esame. Cosa che fa ben sperare in un futuro meno difficile”.

Maria Antonietta Schiavina


 

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