Un altro malore in campo: paura in provincia di Pisa. L’appello: «Serve una legge per i giovani sportivi»
Attimi di tensione per un ragazzo degli Allievi: in Regione arriva una proposta per eseguire più controlli
PISA. Sul campo di Lorenzana (Pisa) è il 95’. Il triplice fischio dell’arbitro decreta la fine della partita del campionato Allievi 2008. Gli ospiti del Migliarino esultano: un minuto prima hanno segnato il gol del 3-3. Sul volto dei ragazzi dell’Atletico Etruria, al contrario, si vede il rammarico e lo sconforto per essersi fatti recuperare dal 3-1. Il più disperato sembra un giocatore – di cui non facciamo il nome e non indichiamo il ruolo perché minore – che rimane a terra. In campo, però, gli altri giocatori si rendono conto che qualcosa non va. Il ragazzo ha delle convulsioni e non riesce a rialzarsi. Anzi, non ci prova nemmeno. Scattano i soccorsi di chi è in campo – decisivi il massaggiatore Stefano Lugli e il presidente Luca Turelli –, mentre da Collesalvetti arriva un’ambulanza della Pubblica assistenza. Poi la corsa verso Cisanello e il ricovero in ospedale. Gli esami danno esito negativo: il ragazzo sta bene, l’ipotesi più probabile è che a causare il malore sia stato il freddo. Restano però la paura e lo sconcerto. Quanto accaduto sabato scorso – 7 dicembre – fa tornare al dramma di Edoardo Bove sul campo del Franchi. E davanti a un nuovo episodio di un malore in campo torna d’attualità la proposta di legge regionale per la “Prevenzione della morte cardiaca improvvisa giovanile”, che verrà presentata nella Terza commissione del Consiglio regionale, coordinata da Enrico Sostegni, dai docenti della Scuola Sant’Anna di Pisa Emanuele Rossi, Michele Emdin e Alberto Giannoni (gli ultimi due anche cardiologi della Fondazione Monasterio), e da Iacopo Olivotto, docente dell’Università di Firenze e cardiologo del Meyer.
Pericolo scampato
L’obiettivo è prevenire tragedie. La cronaca racconta tanti, troppi casi, di giovani vittime di malori durante l’attività sportiva. Anche perché non sempre le cose vanno nel verso giusto come accaduto a Lorenzana. Da principio il ragazzo sembrava essere stato vittima di una crisi epilettica (un’ipotesi avanzata, per altro, anche per il centrocampista della Fiorentina). I controlli fatti a Cisanello hanno escluso questa possibilità. Oltre l’esame neurologico, sono risultati negativi anche gli esami del sangue. Perfetti come per altro gli altri test eseguiti. Da quanto appreso dal Tirreno, l’ipotesi avanzata dai medici è che il ragazzo abbia avuto una crisi vagale. Vale a dire una breve e transitoria perdita di coscienza dovuta all’iperstimolazione del nervo vago (sistema nervoso parasimpatico del cervello). Questo tipo di svenimenti sono considerati un fenomeno benigno – rappresentano una forma di difesa dell’organismo per proteggere il cuore da maggiori rischi – e a causarla nel calciatore dell’Atletico sarebbe stato il freddo accumulato in campo. Freddo, per altro, alla base del tremore che aveva fatto temere un’epilessia.
Più prevenzione
Il giovane calciatore, peraltro, ricorda tutto quanto. Compreso il freddo patito. Un altro segnale positivo, in una vicenda che, però, fa emergere la necessità di maggiore prevenzione. Così come prevenire è l’obiettivo della proposta di legge regionale proposta dai cardiologi Emdin, Giannoni, Olivotto e dal costituzionalista Rossi. «Dai dati medico-scientifici risulta che le morti giovanili siano spesso causate da fattori ereditari e, quindi, si possano prevenire – sottolinea Rossi –. Per farlo, occorre valutare se le persone hanno fattori di rischio e devono essere monitorate. Per questo una delle proposte della nostra iniziativa legislativa è di effettuare iniziative di screening ove possibile, in modo da censire i rischi presenti».
Più formazione
Da qui la proposta di un registro regionale della morte improvvisa e non solo. «Occorre un programma di educazione dei laici (i non medici, ndr) al BLS-D (primo soccorso e uso del defibrillatore, ndr) specialmente in ambito scolastico e sportivo», ripete da tempo Emdin che, insieme a Giannogi, già col progetto JUST (JUvenile Sudden deaTh: JUST know and treat – Morte cardiaca improvvisa giovanile: conoscerla per prevenirla) ha condotto mille screening individuali nelle scuole secondarie superiori di Pisa, della Garfagnana e dell’Isola d’Elba identificando quattro casi di patologia cardiaca congenita o ereditaria tra gli studenti.
E più informazione
«Nella legge abbiamo anche previsto delle attività formative per coloro che soffrono di determinati fattori patologici e chiesto una mappatura dei defibrillatori presenti sul territorio: sono tanti, a chi deve intervenire non sa dove sia quello più vicino», conclude Rossi aggiungendo come ora «spetterà alla politica a decidere se andare avanti su questa strada che a noi pare non solo opportuna e necessaria, ma priva di controindicazioni di sorta».
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