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Liti di campanile

Jasmine Paolini, la guerra tra due comuni toscani per le sue origini: «È nata qui», «ma è cresciuta da noi»

di Emanuela Ambrogi e Pietro Barghigiani
Un primo piano di Jasmine Paolini dopo un punto alle Olimpiadi
Un primo piano di Jasmine Paolini dopo un punto alle Olimpiadi

L’oro olimpico della tennista accende il derby infinito tra Mediavalle e Garfagnana. Tutto nasce da una foto in un museo

07 agosto 2024
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BAGNI DI LUCCA. Tutti sul carro del vincitore, in questo caso Jasmine Paolini. Fa nascere un caso di campanile la conquista della medaglia d’oro da parte della tennista che domenica ha vinto il doppio femminile alle Olimpiadi insieme a Sara Errani. Terreno di scontro sono natali e residenza, oltre che il vissuto, della campionessa, ora contesa da tutti. Da quando ha cominciato ad affermarsi, quest’anno, varie realtà di Castelnuovo Garfagnana, Comune amministrato da Andrea Tagliasacchi, hanno iniziato a propagandare la nascita di Jasmine all’ospedale Santa Croce, il 4 gennaio 1996, presentandola in sostanza come castelnuovese. Apriti cielo.

Qui Bagni di Lucca: la scuola, la casa e i campi da tennis
Da Bagni di Lucca la reazione per rivendicare la “appartenenza” della campionessa è stata pubblica e immediata. Nella cittadina termale - nascita a parte (come tante persone della Valle venute alla luce negli ospedali di Castelnuovo oppure di Barga, Lucca, Viareggio e Pisa)- la tennista è sempre vissuta, è andata a scuola, ha cominciato a giocare a tennis sui campi del Circolo Mirafiume. Dato di fatto sempre ribadito dal sindaco Paolo Michelini, ogni volta che i media hanno posto l’attenzione su Jasmine, arrivata alla finale del singolo a Parigi e Wimbledon. La goccia che ora ha fatto traboccare il vaso anche per un sindaco riservato e prudente come Michelini (che in Comune definiscono “contrariato”, per usare un eufemismo) è stato leggere che il volto di Jasmine, sorridente e felice dopo il successo, è stato subito inserito nel museo multimediale dell’associazione “Compriamo a Castelnuovo” che omaggia i personaggi che danno lustro al capoluogo garfagnino. A Bagni di Lucca si è protestato con forza, anche perché Michelini non era stato minimamente informato dell’iniziativa del museo garfagnino, che ha fatto comparire l’immagine di Jasmine sullo schermo di piazza Umberto nel capoluogo caro all’Ariosto.

Troppo, anche per una persona pacata come Michelini, già stanco di veder definita Jasmine come “garfagnina” da chi, nei media, non sa che Bagni di Lucca è nella Media Valle del Serchio e non in Garfagnana, a differenza di Castelnuovo che del comprensorio in alta quota è la “capitale”. Michelini si è quindi sentito obbligato a fare chiarezza, sperando che sia una volta per tutte.

«Ho letto la notizia dell’uso del volto della campionessa come testimonial di Castelnuovo -dice Michelini, più che seccato - . Certo, Jasmine Paolini è nata all’ospedale di Castelnuovo Garfagnana nel 1996, ma ha sempre abitato a Bagni di Lucca, a Ponte a Serraglio per la precisione. È di Bagni di Lucca come lo è la sua famiglia, che qui vive. In un altro Comune è semplicemente nata, come tante persone di comuni della Valle privi di ospedale. Poteva nascere anche a Barga o a Lucca. Allora avremmo detto che per questo era barghigiana o lucchese? A pochi giorni dalla nascita è stata riportata a Bagni di Lucca, dove ha cominciato e proseguito la sua vita. Ho chiarito questa realtà più volte, dopo le ripetute uscite sui giornali e alla televisione in cui è stato scritto e detto che Jasmine era di Castelnuovo Garfagnana. Nessuno peraltro mi ha avvisato del fatto che il suo nome sarebbe stato inserito in un museo multimediale accanto a personaggi illustri che hanno reso famoso Castelnuovo. Correttezza voleva che fossi almeno avvisato. Ripeto, Jasmine Paolini è l’orgoglio di Bagni di Lucca: qui ha sempre abitato, è cresciuta, è andata a scuola, ha cominciato a giocare a tennis. È qui che torna, da papà Ugo e mamma Jacqueline, appena gli impegni glielo consentono».

Giù le mani da Jasmine, tuona il primo cittadino di Bagni di Lucca. L’atto di nascita è un foglio di carta. Le sue radici e il suo percorso non hanno niente a che vedere con Castelnuovo.

Qui Castelnuovo: la nascita e il museo
«Resto basito: in un momento di festa il sindaco solleva una polemica sulla nulla» è il rimando a distanza del curatore del museo, Luca Dini, “reo” di un’appropriazione che per Michelini è più che indebita. Non ci sono soldi di mezzo. Solo l’orgoglio di un’appartenenza che dà lustro a una comunità.

Spiega il responsabile della pubblicazione dell’immagine di Jasmine accanto all’Ariosto e ad altri “vip” castelnuovesi, che il museo «è nato per dare spazio a chi ha portato il nome di Castelnuovo nel mondo. La cronaca dice che è nata qui. Lo sappiamo tutti che è di Bagni di Lucca, nessuno vuole rubare nulla. Dico solo che sull’onda dell’entusiasmo e dell’emozione di una medaglia d’oro abbiamo deciso di dare una collocazione degna a Jasmine. Altri personaggi arriveranno nei prossimi mesi e lei sarà uno di quelli che ha portato il nome di Castelnuovo nel mondo. Il nostro voleva essere solo un omaggio, peraltro neanche avevamo avvertito il Comune». Il curatore del museo ricorda come è nata la decisione di far apparire la campionessa nella rassegna iconica multimediale.

«Dopo la vittoria, sui social Jasmine era ovunque - spiega - . Allora perché non dedicarle un posto nel nostro museo? Lei è cresciuta tennisticamente a Bagni di Lucca, sfidando diverse volte il Tc Castelnuovo da Under. Mi è sembrata una cosa naturale inserire il suo volto sorridente accanto a quelli dei personaggi già presenti nel museo da Ludovico Ariosto a Giuseppe Porta a Fosco Maraini. Non vedo il senso della polemica».
 

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