Il gesto folle
Prato, distrutta la targa commemorativa dei sette morti nell’incendio della Teresa Moda
Una ruspa ha spianato il lavoro fatto dal sindacato Sudd Cobas: «I proprietari italiani dei capannoni preferiscono la spazzatura ai fiori». Indetto un presidio davanti alla fabbrica
PRATO. Qualcuno durante la notte ha distrutto la targa commemorativa delle sette vittime dell’incendio nella confezione Teresa Moda, il 1° dicembre 2013. Lo ha reso noto oggi, 29 aprile, il sindacato Sudd Cobas che aveva promosso l’installazione della targa in via Toscana, di fronte al capannone dove aveva sede l’azienda.
La decisione di distruggere la targa
«Il lavoro volontario degli operai che sabato e domenica scorsa hanno costruito con le loro mani il memoriale – si legge in una nota del sindacato – è stato cancellato dall'intervento di una ditta che ha "spianato" l'aiuola dove sorgeva. Quella stessa aiuola, prima dei lavori per per il memoriale, era semplicemente un’altra delle tante piccole discariche di cui il Macrolotto è pieno. Si tratta di un gesto gravissimo, indecente, vergognoso. E sentiamo che manchino in realtà le parole giuste per definite un gesto che esprime un totale disprezzo per le vite degli operai vittime della strage».
I responsabili
«A quanto pare, a prendere l'iniziativa è stata l'amministrazione del condominio industriale in cui sorgeva la Teresa Moda – aggiunge il sindacato – Sembrerebbero quindi i proprietari dei capannoni i responsabili di quello che è accaduto».
Nei giorni scorsi, fa sapere il Sudd Cobas, erano giunte delle lamentele da parte di un’azienda a conduzione italiana che si affaccia sulla strada interna di via Toscana e poi c’è stato un confronto con una rappresentante della proprietà dei capannoni, sempre italiana.
«In un Macrolotto in cui i proprietari dei capannoni chiudono tre occhi di fronte al lavoro nero, ai capannoni trasformati in abitazioni-prigione per gli operai, allo sversamento abusivo di rifiuti tessili, al proliferare di discariche a cielo aperto – osserva il Sudd Cobas – gli stessi proprietari non tollerano una targa che ricorda gli operai morti. Arrivano a preferire la spazzatura ai fiori. Perché in mezzo alla spazzatura e dentro ai capannoni non ci stanno loro. Molti operai cinesi hanno apprezzato la nostra iniziativa. Mentre dietro questo gesto ignobile ci sono i proprietari italiani dei capannoni che riscuotono dalle aziende cinesi affitti d'oro, fregandosene delle condizioni di lavoro a cui sono costretti gli operai. La strage della Teresa Moda, peraltro, ha raccontato in maniera tragica anche questo».
«Quei fiori e quelle parole danno fastidio perché si vuole cancellare la memoria – conclude il Sudd Cobas – E con essa la capacità di sentire anche oggi l'urgenza di combattere lo sfruttamento. Noi non ci stiamo. Siamo già a lavoro per ricostruire il memoria. A difesa del memoriale, da stasera, in via Toscana davanti all’ex Teresa Moda ci sarà un presidio permanente. Ancora una volta metteremo i nostri corpi a difesa della dignità di chi lavora e di chi è morto lavorando».
E’ confermata l’inaugurazione della targa commemorativa alle 12 del 1° maggio, cui seguirà un corteo che partirà alle 15 dalla stazione di Porta al Serraglio.