Il Tirreno

Prato

L’omicidio

Uccide la madre a coltellate, David piantonato in ospedale: «Mi picchiavano, li odiavo»

di Paolo Nencioni

	Anna Viliani e la rimozione della salma della donna (foto Nucci)
Anna Viliani e la rimozione della salma della donna (foto Nucci)

Montepiano, il giovane ha raccontato durante l’interrogatorio che non prendeva farmaci. È stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario

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PRATO. David Morganti, il ventiduenne che lunedì notte ha ucciso a coltellate la madre Anna Viliani, 60 anni, nella villetta dove i due vivevano a Montepiano, ora è piantonato in ospedale, in stato di arresto con l’accusa di omicidio volontario, e ci resterà quasi certamente fino a quando sarà chiamato a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari nell’interrogatorio di garanzia.

Al gip ripeterà quanto ha già detto al procuratore Luca Tescaroli e al sostituto Laura Canovai martedì mattina nella caserma dei carabinieri di Vernio, presente il suo avvocato difensore Roberta Roviello, e cioè che ha ucciso la madre perché non la sopportava più. Né lei né il resto della sua famiglia, compreso il fratello.

Nel corso dell’interrogatorio è emersa anche un’altra circostanza che potrebbe avere una certa importanza nel futuro processo. David ha detto che non prendeva farmaci, nonostante presumibilmente glieli avessero prescritti a novembre, quando il giovane fu sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Prato dopo una delle liti con la madre Anna.

Dunque, se davvero quei farmaci fossero stati necessari per garantirgli un equilibrio psichico e se davvero non li ha mai presi, questo potrebbe spiegare l’esplosione di violenza che è sfociata nel brutale omicidio e nell’incendio della villetta di via Toccafondi.

Nel suo sfogo davanti ai magistrati e ai carabinieri, David ha parlato abbastanza a lungo dei pessimi rapporti che aveva coi suoi familiari. Ha detto che non li sopportava perché fin da piccolo lo hanno picchiato, e questo sarebbe anche uno dei motivi per cui il padre a un certo punto ha deciso di andare via di casa. Il ragazzo, che è sordomuto, ha aggiunto che tra i motivi per cui lui era entrato in conflitto coi genitori c’era anche la loro contrarietà a che lui avesse un lavoro stabile. Parole ovviamente da prendere con le molle, dette da un giovane che aveva appena ucciso la madre e dato fuoco alla casa.

Anche l’incendio, alla luce di questa ricostruzione, assume un significato diverso. Quasi certamente non era un tentativo di nascondere quello che era successo, perché poi David non è scappato, ma ha aspettato l’arrivo dei carabinieri. È sembrato quasi il gesto di una persona disturbata che vuole cancellare insieme alla madre anche un passato che sentiva come opprimente.

Una volta concluso l’interrogatorio di garanzia, il giovane sarà presumibilmente sottoposto a una perizia psichiatrica per capire se era capace di intendere al momento dell’omicidio.


 

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