Via l’asfalto da tre parcheggi a Prato: che cos’è e perché è importante il piano di “demineralizzazione”
Il Comune approva un progetto da 1,4 milioni di euro: «Così la zona torna a respirare»
PRATO. Il cemento e l’asfalto, così come i tatuaggi, non sono irreversibili. Ci vuole un po’ di fatica e impegno, ma si può tornare indietro. Succede lo stesso per la riqualificazione degli spazi urbani. Da qualche tempo è in voga il termine “demineralizzazione”, che significa togliere asfalto per far respirare meglio la città.
Le aree
Va in questo senso l’ultimo progetto ideato dal Comune di Prato, per un investimento di circa un milione e 400mila euro. Sono stati approvati dalla giunta comunale i progetti di riqualificazione dei parcheggi del Palazzetto dello Sport a Maliseti, della piscina e Parco della Liberazione e della pace in via Roma a Grignano e del piazzale Leonetto Tintori a Figline.
Le aree non saranno solo risanate, ma anche completamente rimodulate attraverso la demineralizzazione, che consiste nel togliere asfalto e cemento per introdurre superfici verdi e alberi, che permettono una migliore permeabilità dei terreni con notevoli benefici sia dal punto di vista ambientale e climatico che di decoro urbano. Parte da questi tre parcheggi infatti l’azione strategica per la demineralizzazione urbana, che l’amministrazione comunale si è posta come obiettivo strategico all’interno delle indicazioni del Piano Operativo.
Cosa significa
La demineralizzazione dei suoli consente un abbassamento significativo dell’effetto “isola di calore”: le aree verdi determinano infatti un abbassamento delle temperature nelle zone circostanti dai 2 ai 4 gradi centigradi. Rendere le aree permeabili, incluse le aree adibite a parcheggio, ha inoltre anche la finalità di garantire il deflusso delle acque e ridurre il rischio di allagamenti.
«Il 21% dell’intera superficie pratese è occupata da asfalto – dice l’assessore alla Transizione ecologica Marco Biagioni – È proprio dal parcheggio del Palazzetto di Maliseti, dove venivano raccolti i fanghi dell’alluvione, che partirà la nostra strategia per il recupero di suolo, che combatterà il calore e aiuterà a rendere il nostro territorio meno fragile. Dove adesso ci sono intere lastre di cemento nasceranno boschi con decine di alberi e aree completamente permeabili che assorbiranno le acque piovane. Tra le novità sarà installata una centralina che ci aiuterà a capire come cambieranno in meglio la qualità dell’aria e le temperature. Questo è solo l’inizio di un percorso che ci porterà a definire un vero e proprio piano di demineralizzazione insieme alla cittadinanza, unendo la sfida dell’adattamento climatico alle esigenze quotidiane di chi vive la città».
Il primo step è costituito dalle opere di ristrutturazione delle sedi stradali gravemente danneggiate e del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, dalla riqualificazione e manutenzione delle aree verdi e dall’aumento dell’illuminazione pubblica.
«Attraverso l’approvazione di questa delibera – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Sapia – l’amministrazione punta alla riqualificazione del territorio, sia dei parcheggi esistenti a servizio di importanti impianti sportivi cittadini, come il palazzetto di Maliseti e la piscina di via Roma, che nella frazione di Figline dove c’è da tempo la necessità di un aumento di posti auto del parcheggio Leonetto Tintori».