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L’indagine

Prato, colpo al sistema “apri e chiudi”: recuperati 2,2 milioni di euro evasi

Prato, colpo al sistema “apri e chiudi”: recuperati 2,2 milioni di euro evasi

La guardia di finanza ha scoperto una società che non pagava le tasse grazie all’intreccio finanziario con altre sette aziende

29 novembre 2024
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PRATO. La guardia di finanza di Prato ha portato a termine un’importante operazione che ha consentito di individuare e sanzionare sette aziende del settore pronto moda, che hanno realizzato una grossa evasione fiscale. L’indagine ha consentito di recuperare quasi mezzo milione di euro su un importo complessivo di 2,2 milioni.

Gli accertamenti si sono concentrati sulla ricostruzione dei flussi commerciali e finanziari generati da una rete di imprese di comodo. Questa rete fungeva da schermatura per un sofisticato sistema di evasione fiscale, ideato a esclusivo beneficio di una società madre operante nel distretto tessile pratese. Le attività hanno rivelato un sofisticato intreccio societario che collegava sette imprese a una società già sottoposta a verifica, tutte gestite di fatto dagli stessi

amministratori. Queste aziende utilizzavano uno strutturato sistema di evasione fiscale, che consentiva alla società madre di applicare prezzi ben al di sotto dei livelli di mercato, con gravi ripercussioni sulla competitività delle imprese regolari.

Un punto di forza dell’operazione è stato l’approfondito esame delle movimentazioni finanziarie delle imprese coinvolte, grazie al quale è stato possibile ricostruire il reale fatturato e i flussi di capitali. L’attività investigativa è stata condotta con un approccio meticoloso e capillare, analizzando anche i rapporti commerciali con altri operatori economici a livello nazionale.

I risultati delle verifiche sono stati pienamente confermati dall’adesione dei contribuenti al procedimento di accertamento con adesione emesso dall’Agenzia delle Entrate, sulla base del processo verbale di constatazione redatto dalla guardia di finanza. Dei 2,2 milioni di euro accertati, oltre 460mila euro sono già stati riscossi attraverso le prime rate di pagamento, mentre il restante importo sarà saldato secondo un piano rateale concordato.

Il nuovo approccio adottato dalla Finanza di concerto con l’Agenzia delle entrate, spiegano le Fiamme gialle, ha permesso di individuare le condotte illecite ancora prima che le imprese di comodo ivi coinvolte esaurissero il proprio “ciclo vitale”, notoriamente molto breve.

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