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Il sogno di Calvani diventa realtà. «Un film per raccontare Prato»
Anche il sindaco alla prima de “Il cacio con le pere”: «Spot per la città»
PRATO. Due fratelli, la campagna toscana e Prato: sono gli ingredienti di una commedia corale, fresca e moderna raccontata con leggerezza da Luca Calvani che si cimenta per la prima volta nella regia. “Il cacio con le pere” è il film dell’attore e regista pratese, presentato in anteprima assoluta giovedì sera al Multiplex Omnia di Prato. Il film uscirà nelle sale cinematografiche il 9 marzo. Luca Calvani conosciuto al cinema per commedie come “Maschi contro femmine” e film quali “Le fate ignoranti” e al pubblico televisivo per aver recitato in fiction come “Il commissario Manara” e “Don Matteo”, ha deciso di lanciarsi nella regia con un progetto che, dice, sognava da tempo. E in questo progetto l’attore e showman è coinvolto oltre che come protagonista anche nel ruolo di sceneggiatore. Prodotto da Gate 99 films e IOK- 1 Production, accanto a Luca Calvani, che veste i panni di Fred Ruspanti, attore di successo improvvisamente rientrato nel borgo toscano di origine, troviamo Francesco Ciampi, versatile attore di teatro e commedia che veste i panni dell’odiato-amato fratello Fosco ed è co-sceneggiatore; Anna Safroncik, volto noto del cinema e della tv; Geppi Cucciari, irresistibile badante rumena; Giusi Merli, raffinata attrice di teatro qui in un cameo di grande forza ironica e emotiva; Gianluca Gori, che per la prima volta dismette i panni della sua Drusilla Foer per interpretare il ruolo del notaio Mastini, impeccabile professionista d’alto rango. E poi ci sono gli artisti internazionali: Luisana Lopilato, attrice e modella argentina tra le più amate in tutto il Sudamerica, e l’attore polacco Piotr Adamczyk. Tra le attrici anche Elena Di Cioccio, comica navigata, una milanese in un film tutto toscano.
«Cercavano Barbara – racconta l’attrice e conduttrice radiofonica che presto uscirà con il suo primo libro – e non aveva una specificità dialettale e quindi Luca ha cercato ad ampio raggio. A Prato mi sono divertita molto».
Il film ha avuto una gestazione di 13 anni. «Il film nel corso degli anni è cambiato: era profetico, poi è diventato autobiografico e ora è quasi un documentario – ci scherza su Calvani – Oggi mi accorgo che ogni personaggio parla con le mie corde e questo mi commuove molto». La regia, dice Calvani, «è un’esperienza totale» e la scelta della commedia non è casuale. «Sono un grande amante di questo genere – precisa – e volevo realizzare proprio una commedia che avesse venature che provocano suggestioni particolari».
Giovedì sera attorno al cast che sul piccolo “red carpet” creato appositamente, si è radunata gran parte del pubblico pratese e gli attori si sono messi a disposizione per gli immancabili selfie. «È emozionante ritornare nella città, il film racconta di radici e io sono tornato alle radici – dice Calvani – ed è un sogno che ho cominciato a sognare tanti anni fa e siamo qui a condividerlo con la nostra gente. Prato ha risposto con grande entusiasmo. È bello vedere la fiducia che ci ha dato la città e noi siamo orgogliosi di questo abbraccio. Era per me importante raccontare la nostra città e metterla sullo schermo di un cinema, ma volevamo che il cinema venisse a Prato e che Prato vedesse i camion con i generatori, le gru, le telecamere, le comparse. E vedere i pratesi che stavano vicino alle transenne davanti al Comune a vederci lavorare per noi è stato il massimo». Presente alla serata anche il sindaco Matteo Biffoni. «Abbiamo visto che c’era una disponibilità e una volontà di stare a Prato a girare e abbiamo creato Manifatture Digitali – spiega il primo cittadino – Un hub per il cinema e per noi questo è un valore e per far conoscere la città, è un movimento economico. Noi su questo continueremo a investirci perché la scelta fatta si è rivelata vincente».