Il Tirreno

Prato

Torna il sorriso tra gli imprenditori di Prato alla fiera di Pitti Filati

di Alessandra Agrati
Torna il sorriso tra gli imprenditori di Prato alla fiera di Pitti Filati

Prevale l’ottimismo negli stand delle maggiori aziende del distretto. Annunciato l’accordo tra Manifattura Ilaria e Filitaly

02 luglio 2014
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PRATO. Torna il sorriso a Pitti Filati, imprenditori ottimisti, portafogli ordini completi, ma soprattutto tanta voglia di investire. A dare il buon esempio Gianpaolo Bruni titolare della Manifattura Ilaria che ha acquisito il 50% della Filitaly, azienda vaianese specializzata nella produzione di filati soffiati. «L'accordo si concretizzerà a breve – spiega Bruni – ed è stato pensato nell'ottica di unire due esperienze importanti nel campo dei filati. Una sinergia che accrescerà entrambe le aziende. Garantendo il futuro per i nostri figli». Bruni è anche ottimista sul futuro partendo da un dato semplice. «I nostri grandi competitors sono in crisi e lo testimonia il fatto che ritardano le consegne. Con la forza della disperazione e la cocciutaggine che ci distingue continuiamo ad andare avanti puntando sulle piccole serie».

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Franco Tuci, patron di Filitaly, conferma l'accordo con Ilaria. «Si concretizzerà a settembre, intanto guardiamo con ottimismo al futuro. Dal 2009, anno in cui è nata l'azienda, ad oggi abbiamo sempre registrato una crescita a due cifre lavorando in una nicchia di mercato come quella dei filati leggerissimi».

Leggerezza nei filati anche per Lineapiù che ha lanciato, affidandosi all' esperienza dello stilista Gabriele Angelina, la collezione Knit Art, venti filati completamente dedicati all'aguglieria. «E' un segmento produttivo in crescita – spiega Alessandro Bastagli – abbiamo quindi investito, non solo in ricerca, ma anche in processi produttivi». Del resto il gruppo ogni anno investe oltre il 10% del proprio fatturato; nell' ultimo semestre ha acquistato nuovi macchinari realizzati in esclusiva per migliorare l'efficienza produttiva, la qualità e le performance dei filati. «Rispetto al passato semestre – spiega Bastagli - abbiamo registrato un incremento del 15%, raggiungendo i 23 milioni di euro. La produzione è stata incrementata di 90 tonnellate, questo significa che dobbiamo gestire in modo corretto i nuovi volumi mantenendo gli stessi standard di servizio». Dopo un periodo di difficoltà torna il sorriso anche a Giancarlo Bennati patron della FilCompany. «Non è stata colpa nostra, chi ha sbagliato presto pagherà. Intanto lavoriamo su tre turni, abbiamo il portafoglio ordini pieno e ad inizio 2014 abbiamo acquisito due nuovi macchinari. Al giorno produciamo 40 mila tonnellate di filo. Stiamo recuperando il gap».

Acquisti anche per Accademia Industriali Filati Italiana, ma non in macchinari. «L'export soprattutto Usa, Rusia e Far East volano- spiega Francesco Lucchesi - per questo si è scatenata una sorta di calcio mercato per accaparrarsi i migliori commerciali. Abbiamo partecipato anche noi a questa campagna acquisti per potenziare il nostro ufficio commerciale». L'azienda di Lucchesi ha anche operato una nuova diversificazione verso la tessitura a maglia e i primi risultati stanno arrivando. Si sbilancia anche Leandro Gualtieri, Filpucci, che parla di rinnovato clima di fiducia. «Tutti gli imprenditori stanno investendo, del resto anche noi abbiamo puntato sulla filatura acquistando quattro nuovi macchinari».

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