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Tirrenia, muore nello stabilimento balneare: fatale un malore

di Andreas Quirici

	La vittima
La vittima

Inutili i tentativi di rianimale Luca Pardossi, 68 anni di Bientina. Lascia la moglie e due figli. Fissati i funerali

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BIENTINA. Stava andando a buttare la spazzatura quando un infarto lo ha colto di sorpresa obbligandolo a sedersi in una sedia nella speranza che tutto passasse in pochi attimi. Invece non c’è stato modo di salvargli la vita, nonostante numerosi tentativi con massaggi cardiaci, defibrillatori e anche una puntura di adrenalina. Luca Pardossi, 68 anni, di Quattro Strade di Bientina, pensionato, è morto così al bagno Nirvana a Tirrenia, dove si trovava insieme alla moglie, Luciana Buti, per trascorrere alcuni giorni di vacanza approfittando del ponte del 25 aprile. Il decesso è avvenuto l’altro giorno dopo le 20,30.

Il funerale sarà celebrato domani (martedì 29 aprile) alle 9,45 partendo dalle cappelle del commiato dell’Angelo per la chiesa di Santa Colomba dov’è in programma la messa. Successivamente avverrà la cremazione a Livorno.

Pardossi era un cliente dello stabilimento balneare. Dopo cena ha preso il sacchetto con l’immondizia e si è diretto alla zona dove si trovano i bidoni della spazzatura. Un rito, mentre la moglie sistemava la cucina. Ha salutato il proprietario della struttura. Due chiacchiere veloci e la promessa di ritrovarsi al bar per bere il caffè. Poi un ragazzino che stava andando al gabbione per una partita a calcio ha visto il 68enne seduto su una sedia. Sembrava non avere forze. È lui che ha segnalato la situazione proprio al titolare del Nirvana che, insieme a un altro cliente, ha cercato di rianimare il pensionato. I due si sono dati il cambio per il massaggio cardiaco, mentre partiva la telefonata al 118 per l’attivazione del personale sanitario. In attesa dei soccorsi è stato usato anche un defibrillatore, ma niente. Luca Pardossi non dava segnali di ripresa.

Quando è arrivata l’ambulanza, è stata fatta un’altra prova con il defibrillatore, a cui si è aggiunta anche una puntura di adrenalina. Ma, evidentemente, l’attacco cardiaco fulminante, non ha lasciato scampo all’uomo che l’anno scorso ha subito un intervento chirurgico al cuore.

Poi l’intervento della polizia per le procedure con la Procura per la rimozione della salma e la sua “liberazione” per consentire ai familiari di organizzare il funerale.

Piangono per la scomparsa di Pardossi, oltre alla moglie, anche i due figli, il fratello, le sorelle, le nuore e i nipoti. 

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