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Il lutto

Ponsacco, morto a 68 anni imprenditore e dirigente della squadra di volley

di Andreas Quirici

	Fabio Sartini
Fabio Sartini

Fabio Sartini per anni è stato al timone della Cesar sedie fondata col padre

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PONSACCO. È morto circondato dai suoi cari, nell’abitazione di famiglia, accudito dalla moglie Patrizia Parri e il loro figlio, Francesco, medico oculista all’ospedale di Cisanello a Pisa. Per anni è stato un nome importante nel settore dell’arredamento tra Ponsacco, suo paese natale, e Perignano, dove ha trasferito l’azienda creata col padre negli anni Sessanta e poi ceduta quando la malattia contro cui conviveva da qualche anno non gli ha lasciato più le forze di continuare con il lavoro. Per questo la scomparsa di Fabio Sartini all’età di 68 anni lascia un grande vuoto nei tanti che lo conoscevano. La salma si trova nella cappella funebre della residenza per anziani Giampieri di Ponsacco, mentre il funerale sarà celebrato oggi alle 11 nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Ponsacco.

Per anni, tra l’altro, Sartini è stato anche un dirigente sportivo. Più precisamente della società di pallavolo di Ponsacco insieme al cugino Stefano, giocatore di volley.

E lo sport ha fatto sempre parte della famiglia Sartini. La moglie di Fabio, infatti, è sorella di Massimo Parri, ex portiere del Ponsacco che vestito la maglia rossoblù negli anni della presidenza di Romano Aringhieri, il periodo più glorioso del club ponsacchino.

Ma il nome di Fabio Sartini è legato all’azienda del settore dell’arredamento. La Cesar sedie, dal nome del padre del 68enne morto l’altro giorno nel primo pomeriggio dopo una lunga lotta contro un male terribile. Cesare, appunto, faceva il tornitore ma cominciò a comprare in Veneto pezzi da comporre con cui realizzare sedie. Nella migliore tradizione di Ponsacco, aveva un laboratorio sotto l’abitazione di via Manzoni, proprio di fronte a quella del cugino Lido Sartini. Da tentativo di imboccare la strada giusta nell’imprenditoria a creare un’azienda tutta sua e del figlio Fabio passò pochissimo tempo. La realtà produttiva si sviluppò sull’onda lunga della crescita esponenziale che i mobilifici e gli artigiani della zona sfruttarono. Anche la Cesar sedie divenne ben presto un nome importante tra gli addetti ai lavori. E quando Cesare morì nel 1990, suo figlio spostò l’azienda a Perignano.

Un’impresa nata da un sogno familiare e proseguita con una conduzione interna ai Sartini. Anni importanti, di lavorazioni di alto livello che avevano un pubblico sempre più esigente. Ma che trovavano nella Cesar un riferimento affidabile e costante. Fabio e Patrizia guidavano una struttura ben oliata. Fino al momento della diagnosi che ha cambiato tutto. Fino all’altro pomeriggio, quando Fabio Sartini ha chiuso gli occhi per sempre.

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