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Spari e rissa in via Rospicciano, il sindaco di Ponsacco: «Serve l’esercito»

di Luca Cinotti
Una foto della scorsa notte (dalla pagina Facebook di Insieme cambiamo Ponsacco). A destra, le forze dell’ordine davanti al palazzo
Una foto della scorsa notte (dalla pagina Facebook di Insieme cambiamo Ponsacco). A destra, le forze dell’ordine davanti al palazzo

Due bande si sarebbero affrontate fuori da palazzo Bellavista

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PONSACCO. Spari a ripetizione, stridore di pneumatici, urla che rompono il silenzio della notte. Il condominio Bellavista di via Rospicciano torna al centro della cronaca, con una vicenda con ancora molti punti da chiarire ma anche qualche certezza. Quelle che arrivano dalle parole del sindaco Gabriele Gasperini: «Stanotte (cioè tra giovedì e venerdì, ndr) sono stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco in prossimità del palazzo».

Un gesto probabilmente dimostrativo, come dimostrato dal fatto che nessuno (fortunatamente) è rimasto ferito, neanche in maniera lieve. Le indagini al momento sono in corso. Una delle ipotesi è che siano affrontati due gruppi di origine balcanica o che – meglio – qualcuno da fuori abbia sparato in aria o contro il palazzo. A questo sarebbe seguita una rissa con spranghe e anche un diverbio con le forze dell’ordine arrivate sul posto.

La vicenda è stata resa pubblica da un post su Facebook della lista Insieme cambiamo Ponsacco e dal consigliere comunale Federico D’Anniballe: «Il segno è stato ormai passato da tempo ma adesso la misura è veramente colma, questi episodi non possono più essere tollerati, questa gente deve essere allontanata dal nostro comune, occorre un’azione decisa e perentoria da parte della nostra amministrazione, occorre prendere il coraggio a due mani ed emanare i provvedimenti annunciati in campagna elettorale e promessi dai leader politici nazionali i cui partiti sono rappresentati nel nostro consiglio comunale. Durante lo scorso mandato il consiglio comunale all’unanimità approvato la nostra mozione “strade sicure” e in campagna elettorale il sindaco ha menzionato più volte l’ordinanza di sgombero, chiediamo che ci si attivi e sua e si attuino con estrema urgenza questi provvedimenti».

Il sindaco Gasperini, ieri mattina, ha immediatamente contattato il prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro ed ha partecipato dopo poche ore a un comitato per l’ordine e la sicurezza: «Durante il comitato – spiega il primo cittadino – ho chiesto due cose. La prima la messa in sicurezza immediata della zona, con un presidio e l’impiego dell’esercito. In secondo luogo, di avere risorse per la ricollocazione di coloro che sono rimasti dentro. Ricollocazione che va portata avanti alla svelta».

Sul primo punto caldeggiato da Gasperini è arrivata la disponibilità da parte del rappresentante del Governo: saranno raddoppiati i controlli e verrà fatta una richiesta al ministero per avere ulteriori disponibilità di personale.

Più complicato il secondo punto: probabilmente i soldi che mancano andranno trovati attraverso altri canali. «Attualmente – spiega il sindaco Gasperini – abbiamo a disposizione i 150mila euro della Regione Toscana. E abbiamo anche le idee abbastanza chiare su dove ricollocare le persone. Questi soldi, però, non sono sufficienti, anche perché ci sono dei soggetti fragili». Un passaggio delicato, verso quella ordinanza di sgombero del palazzo per motivi di ordine pubblico che era stata caldeggiata in campagna elettorale e anche dopo l’elezione.
 

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