Il Tirreno

Pontedera

Il colpo fallito

Ladri nel giardino strisciano a terra: poi suona l’allarme e il colpo fallisce

di Giacomo Pelfer

	I ladri nel giardino
I ladri nel giardino

Santa Croce sull’Arno: il tentativo di furto nella casa di un imprenditore, la figlia era appena uscita

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SANTA CROCE. L’orologio della videosorveglianza segna quasi le 20,30 quando due uomini compaiono nell’inquadratura. Jeans, giubbotto scuro e passamontagna sulla testa, attraversano il giardino carponi, facendo attenzione a non far scattare il sistema di allarme esterno che entra in funzione solo al di sopra di una certa altezza. Non hanno fatto i conti, però, con un secondo allarme che ha iniziato a suonare non appena hanno provato a forzare la porta e la finestra, convincendoli a rinunciare e ad andarsene, non prima però di aver tentato di nascondersi, forse con l’obiettivo di “rimettersi al lavoro” una volta calmate le acque. È il tentato furto andato in scena l’altra sera nell’abitazione di un imprenditore di Santa Croce, in una zona residenziale della cittadina conciaria.

«In quel momento mi trovavo alla casa al mare, mentre mia figlia, che non esce quasi mai di sabato sera, aveva lasciato l’abitazione da pochi minuti insieme alla sua famiglia», racconta l’uomo, facendo intendere la possibilità che i malviventi tenessero d’occhio l’immobile da qualche giorno. «Già mercoledì c’era stato un tentativo d’intrusione – racconta infatti l’imprenditore –. L’allarme era scattato nel pomeriggio mentre in casa c’era solo mio nipote».

Da qui l’ipotesi che i ladri abbiano aspettato la prima occasione utile per riprovare, aprendosi un varco nella recinzione laterale che affaccia su un terreno incolto. «Hanno aperto un buco nella rete e due di loro sono entrati in giardino strisciando, mentre un terzo è rimasto sempre vicino alla recinzione a controllare», dice l’uomo, mentre mostra le sequenze del tentato furto riprese dalle telecamere esterne.

«Di certo non erano ladri improvvisati», aggiunge. Il fatto di attraversare il giardino carponi, ben sapendo che l’allarme sarebbe scattato solo oltre una certa altezza (per evitare di suonare in presenza di cani, gatti o altri animali), fa pensare a qualcuno abituato a “visitare” ville e abitazioni, come dimostra anche la sicurezza con la quale i ladri si muovono dopo aver fatto suonare l’allarme nel tentativo di forzare prima una porta e poi una persiana.

«Quando scatta l’allarme non fuggono subito – spiega l’imprenditore – ma in un primo momento vanno a nascondersi nel seminterrato del locale tecnico, forse con l’obiettivo di attendere che la vigilanza privata arrivi a spegnere l’allarme».

Quando le auto della vigilanza arrivano sul posto, invece, seguite da una volante dei carabinieri, dei ladri non c’è più traccia già da alcuni minuti. Nella mattinata di oggi l’imprenditore andrà in caserma per formalizzare la denuncia ai militari dell’Arma. «Poterò con me un cd con i video di videosorveglianza – conclude –. So che forse non servirà a risalire ai responsabili, ma è giusto che certi casi vengano sempre segnalati, anche per mettere in guardia gli altri cittadini. Ma mi chiedo cosa sarebbe successo se mia figlia fosse stata in casa». 


 

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