Il Tirreno

Pontedera

future white 

Pelli biodegradabili e scarti innocui per l’ambiente: un nuovo sistema

Il team di Dermacolor all’esposizione internazionale Aplf
Il team di Dermacolor all’esposizione internazionale Aplf

L’innovazione presentata da Dermacolor a Dubai permette di evitare il cromo fino alla riconcia

3 MINUTI DI LETTURA





CASTELFRANCO. È il punto di partenza per ottenere una pelle biodegradabile e compostabile. Ma è anche la soluzione più ecologica per immagazzinare le pelli e renderle non più deperibili senza bisogno di ricorrere a cromo, glutaraldeide e altre sostanze chimiche aggressive.

È il sistema di preconcia “Future White” messo a punto dall’azienda Dermacolor di Castelfranco di Sotto, nato per le concerie che vogliono produrre pellami all’insegna della circolarità, offrendo loro il percorso e la soluzione da seguire per ottenere le certificazioni di biodegradabilità in acqua e compost.

Un sistema pensato per rivoluzionare i passaggi preliminari della lavorazione conciaria, eliminando i principali fattori di rischio per l’ambiente e creando i presupposti per garantire la circolarità delle pelli.

Un’innovazione che Dermacolor ha presentato pochi giorni fa nella vetrina internazionale di Aplf (Asia Pacific Leather Fair), la fiera di settore (che si è svolta dal 30 marzo all’ 1 aprile scorsi), ripartita dopo lo stop dettato dalla pandemia e trasferita per la prima volta da Hong Kong a Dubai, confermandosi come evento di riferimento del mondo conciario per i Paesi dell’Asia centrale e dell’Estremo Oriente.

Radicata nel distretto conciario toscano e rappresentata nei principali distretti mondiali, Dermacolor è specializzata nella produzione di prodotti chimici per la concia e la lavorazione del pellame.

Prodotti messi a punto nei laboratori dell’azienda, che si pone come punto di riferimento per le concerie chiamate ad affrontare la sfida della sostenibilità. Nasce da qui l’idea della preconcia “Future White”: un preconciante bianco, vale a dire esente da cromo, ma allo stesso tempo una “preconcia del futuro”, perché riesce a fare a meno anche di glutaraldeide, sali di fosfonio, composti triazinici e altri metalli.

Innumerevoli i vantaggi, a cominciare dalla possibilità di stabilizzare le pelli (rendendole indeperibili), per poi selezionarle e immagazzinarle per diversi anni senza bisogno di conciarle con cromo, altri metalli o sostanze chimiche aggressive.

«In questo modo – spiega Andrea Meucci (alla guida di Dermacolor insieme a Valentina Palagini) – si ottiene un pellame esente da metalli e biodegradabile in acque reflue e compost, che può essere immagazzinato per un tempo lunghissimo oppure essiccato e poi rinverdito senza l’ausilio di agenti sbagnanti chimici».

Un sistema versatile, partendo dal quale le concerie possono ottenere tutti i tipi di pellame, da quello vegetale a quello metal-free fino al classico cromo.

«Ma con una differenza fondamentale – sottolinea Meucci –: che il cromo non entra mai nel ciclo di lavoro fino alla fase di riconcia. Di conseguenza, tutte le lavorazioni precedenti produrranno scarti, croste, ritagli e rasature prive di cromo e biodegradabili: rifiuti dal basso impatto ambientale che potranno essere trattati e recuperati in maniera ecologica».

Una soluzione ecocompatibile e versatile, che coniuga le esigenze produttive delle aziende con la sostenibilità, creando da un lato i presupposti per un prodotto finito che risulti interamente circolare e dall’altro eliminando delle prime fase di lavorazione metalli e agenti chimici nocivi.

«Future White è un sistema a cui lavoriamo da venticinque anni – conclude la spiegazione Andrea Meucci –. Non si tratta dunque di una soluzione sperimentale: i nostri utenti possono contare su uno studio e su un percorso validato da rispettare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Italia

L’allarme

Udine, intossicati dal monossido: muore una donna, gravi il marito e la figlia. Il fidanzato lancia l’sos dalla Toscana

Sportello legale