La vertenza
Pistoia, palpeggia una 15enne sul bus: accusato di violenza sessuale
L’uomo è stato identificato grazie alle telecamere interne
PISTOIA. Non appena è salito sull’autobus con cui lei stava tornando a casa da scuola, l’uomo le si è avvicinato e, allungando le braccia in avanti, come per tenersi alla parete divisoria, l’ha “imprigionata” in un angolo. E quando la ragazzina, per evitare di restare faccia a faccia con quello sconosciuto, si è girata, l’uomo le si è stretto sempre di più addosso, per poi iniziare sfregare ripetutamente le proprie parti intime contro il suo sedere. Terrorizzata, la giovane studentessa, è riuscita a raggiungere con la mano il pulsante delle fermata e poi, a suon di gomitate, a liberarsi dalla stretta e a raggiungere l’uscita. Per poi, insieme alla madre, andare a raccontare ai carabinieri ciò che era accaduto.
Le telecamere
Identificato grazie alle registrazioni delle telecamere di sicurezza a bordo dell’autobus, è con l’accusa di violenza sessuale che il 52enne pistoiese è stato denunciato a piede libero. Reato per il quale l’altra mattina è scattata per lui la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte al giorno, in concomitanza con l’orario di uscita degli studenti dalle scuole, in modo da scongiurare il ripetersi di simili episodi.
La data
Quello in questione risale all’8 ottobre scorso. Come accennato, la 15enne, appena uscita da scuola, ha preso come sempre l’autobus che avrebbe dovuto riportarla a casa alla stazione di Pistoia. Poche fermate dopo, è salito anche il 52enne, che subito si è diretto verso di lei, bloccandola, praticamente, contro la parete divisoria interna. Lì per lì la ragazzina, sempre più impaurita, si è girata dandogli le spalle, per poi rimettersi lo zaino sule spalle per cercare di tenerlo a distanza. Ma l’uomo le si è stretto sempre di più addosso, per poi cominciare a sfregarsi contro di lei. Inutile ogni tentativo di spingerlo via. A un cero punto la studentessa è riuscita ad allungare una mano e a premere il pulsante di fermata, per poi divincolarsi e raggiungere l’uscita. Una volta a terra, ha subito telefonato alla mamma.
L’intera scena è stata ripresa della telecamere a bordo del mezzo pubblico ed è stato grazie a quelle immagini che i carabinieri, dopo la denuncia sporta dalla ragazzina, sono riusciti ad identificare il suo molestatore. Qualche giorno dopo sono infatti andati alla fermata dove l’8 ottobre l’uomo era salito a bordo e lo anno riconosciuto mentre era in attesa dell’arrivo dell’autobus.
La vittima non ha avuto dubbi nell’identificarlo quando i militari le hanno mostrato una foto. Tra l’altro ha raccontato loro di sapere già il suo cognome. Infatti, un paio di settimane dopo l’episodio, mentre era sull’autobus assieme ad alcune compagne di scuola, lo aveva visto salire a bordo alla stessa fermata della volta precedente. E in preda al panico, si era messa a piangere, per poi scendere non appena il mezzo si era fermato. Non prima però di avergli scattato delle foto col cellulare. Alle compagne aveva raccontato ciò che era accaduto e una di loro, una volta a casa, aveva a sua volta riferito al padre ciò che era successo, mostrandogli la foto del molestatore che l’amica le aveva inviato. E il padre lo aveva riconosciuto in quanto abitava in zona: era il figlio di un suo ex insegnante. Fatto sta che, senza ormai alcun dubbio sull’identità dell’uomo, i carabinieri lo hanno deferito alla procura, che a sua volta ha presentato al giudice delle indagini preliminari del tribunale una richiesta di misura cautelare per il rischio di reiterazione del reato.
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