Pistoia, parla il giovane arrestato: «Non volevo fargli del male, solo una leggera spinta»
Alessio Bini ha parlato in carcere col suo avvocato. E' incensurato e ha fatto il volontario. Quando si è accorto che il padre dell’amico stava male ha tentato la respirazione bocca a bocca
PRATO. «Non volevo assolutamente fargli del male... Gli ho solo dato una leggera spinta per farlo rientrare in casa». Alessio Bini ha ancora i pantaloni sporchi di sangue, in una cella del carcere di Santa Caterina, quando riceve la visita del suo avvocato difensore, Massimo Pagnini. Sono passate solo poche ore dalla tragedia di piazza Carnevale, non c’è stato ancora il tempo di portargli un cambio pulito di vestiti, e Alessio confida al suo legale tutta la sua disperazione. In carcere non ci è mai stato, ha la fedina penale pulita, e l’avvocato lo descrive come molto provato, sconvolto da quello che è successo.
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La sua prima preoccupazione è di spiegare che non voleva aggredire il padre del suo amico, tanto meno ucciderlo. Secondo la sua versione, quel calcio nel sedere di cui hanno parlato gli investigatori è in realtà «una leggera spinta». Non cambia la sostanza della dinamica, ma dà il senso della fatalità.. Quello che è successo nei minuti immediatamente seguenti alla caduta di Flaviano Nocentini dovrebbe confermare questa versione. Alessio dice di aver subito soccorso il padre dell’amico. Per questo ha ancora i pantaloni sporchi di sangue.
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Quando si è reso conto che l’uomo aveva perso conoscenza, ha tentato insieme a Jonathan un massaggio cardiaco. Non solo. Quando si è accorto che le pulsazioni della vena giugulare si stavano indebolendo, ha provato anche con la respirazione bocca a bocca, tentando di non farsi mordere dal cane di famiglia che voleva proteggere il suo padrone, prima che arrivassero i volontari e il medico dell’ambulanza. Alessio Bini è esperto di queste tecniche, così come l’amico Jonathan, perché lavora con un contratto a termine alla Rsa di via del Villone e dicono che sia benvoluto dai colleghi della struttura casa di riposo.
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I due amici che erano con lui, compreso il figlio della vittima, saranno presto chiamati a confermare la sua versione. Se sia stata davvero una leggera spinta o qualcosa di più. Se prima della tragedia ci sia stato uno scontro verbale, come dice l’arrestato, e su che cosa vertesse lo scontro. Anche di questo Alessio Bini ha parlato col suo difensore Massimo Pagnini, ma su questo il legale preferisce mantenere il riserbo, in attesa che il suo assistito compaia davanti al giudice per le indagini preliminari, oggi o più probabilmente domani.
Al momento il sostituto procuratore Claudio Curreli, che disporrà l’autopsia sul corpo della vittima, gli contesta l’omicidio preterintenzionale, che punisce chi si rende responsabile di percosse o lesioni da cui derivi la morte di una persona, senza averla voluta.