La realtà virtuale per curare il neonato: il corso-progetto a Pisa
L’Aoup ha organizzato il corso nel “Centro Nina” all’ospedale Santa Chiara
PISA. Si sono tenute recentemente in Aoup le due edizioni del corso “Virtual newborn care – A new simulation reality”, accreditato nell’ambito dei progetti coordinati dalla rete regionale di formazione in simulazione (responsabile Marzia Raffaelli) e organizzato e svolto nel Centro di formazione e simulazione neonatale (Centro Nina) al presidio ospedaliero di Santa Chiara. Hanno partecipato anestesisti, pediatri, ostetriche e personale del Dipartimento materno-infantile regionale toscano. La proposta presentata dal Centro Nina prevedeva lo sviluppo di software in realtà aumentata e virtuale (a cura di Serena Bardelli, ingegnera del Centro Nina) da usare in corsi innovativi.
Sette visori di mixed reality hanno così permesso a ogni iscritto, una volta completata la parte teorica, di cimentarsi con realtà virtuale e aumentata in una formazione interattiva con i discenti divisi in tre gruppi, che hanno iniziato il percorso pratico sul filo rosso della rianimazione neonatale con la cifra del gioco.
I tre percorsi
La prima stazione ha affrontato il tema della transizione feto-neonatale con lo stile del racconto “curioso”, ricco di richiami e metafore; la seconda stazione ha ripercorso la strada della rianimazione neonatale con dispositivi di realtà aumentata e virtuale; la terza ha proposto una simulazione ad alta fedeltà, con un neonato in sala parto e un team diretto da un team leader privato della vista (con l’uso di occhiali chiusi) e dunque con l’immagine della realtà sulle sue reti neurali. Tutti e tre i moduli hanno portato a una rottura con la formazione classica aprendo a nuovi orizzonti possibili. Il percorso di formazione è stato realizzato grazie al lavoro del direttore del Centro Nina, Armando Cuttano, del responsabile dei corsi di formazione Massimiliano Ciantelli e al supporto dei formatori di simulazione (Francesca Innocenti, Marta Del Pistoia, Giulia Nuzzi e Laura Bertelli).