Il Tirreno

Pisa

Mobilitazione

Pisa, occupazione nelle scuole superiori: cosa sta succedendo

Pisa, occupazione nelle scuole superiori: cosa sta succedendo

Lezioni sospese nei due licei scientifici cittadini: i ragazzi in assemblea per discutere. Non sono esclusi altri episodi dello stesso tipo in altri plessi: «Non ci vogliamo fermare»

2 MINUTI DI LETTURA





PISA. Dopo la mobilitazione e le manifestazioni studentesche delle ultime settimane, l’ondata di protesta arriva nelle scuole superiori cittadine: dalla prima mattinata di ieri due istituti sono occupati da studenti e studentesse. Si tratta dei due licei scientifici, l’Ulisse Dini in via Benedetto Croce e il Filippo Buonarroti al complesso Marchesi. Un gesto che è stato eseguito in maniera coordinata fra le due scuole e che ha visto anche la “collaborazione” del liceo artistico “Passaglia” di Lucca, dove sono state occupate tutte e tre le sedi.Secondo quanto sostenuto dagli studenti, si tratta di un « atto di disobbedienza civile volto a riappropriarsi della scuola come luogo di informazione, confronto, interesse e socialità».

Si specifica anche che «il gesto non è rivolto contro i singoli istituti ma abbiamo deciso di unirci come studentiper andare ad amplificare il nostro dissenso contro le manovre governative in atto – i recenti tagli ai fondi destinati all’istruzione e all’assistenza specialistica, il Decreto Valditara e la riforma Bernini – che demoliscono sistematicamente tutti i settori dell’istruzione e della formazione».

Durante la giornata di ieri sono stati esposti striscioni sulle facciate dei due istituti superiori e i ragazzi si sono riuniti in assemblea per discutere le ragioni della protesta. Uno dei punti caldi è quello del finanziamento per il settore scolastico, che si ripercuote sulle diverse articolazioni di questo complesso mondo, a partire dagli utenti più fragili.

«La mancanza di fondi, e quindi di personale – spiegano infatti i ragazzi –, non permette agli studenti neanche di sfruttare a pieno le strutture che la scuola offrirebbe, come laboratori e biblioteche, fondamentali per una formazione organica. Solo in Toscana sono stati inoltre tagliati più di 1,5 milioni di euro all’assistenza specialistica per studenti con gravi disabilità, impedendogli di frequentare a tempo pieno la scuola, andando quindi a minare il diritto all’istruzione, che dovrebbe essere garantito per tutti».

Non è escluso che nei prossimi giorni, a partire già da oggi, la protesta del Dini e del Buonarroti possa estendersi – eventualmente anche in altre forme – a parte delle restanti scuole pisane.

«Alle inevitabili critiche – scrivono ancora gli studenti – r ispondiamo con fermezza: un’occupazione non è una “perdita di tempo”, ma un atto necessario e doveroso in un momento storico come questo; è un’azione forte e consapevole, che rivendica l’urgenza di un’informazione approfondita e di una formazione critica delle menti studentesche, sempre più soffocate da un sistema educativo che mortifica il pensiero e l’autonomia. Non ci arrenderemo. La nostra lotta è solo all’inizio».
 

Primo piano
La guida

Superbonus, come ripartire le detrazioni: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

di Leonardo Monselesan
Sportello legale