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Pisa, muore conosciutissima maestra: «Ecco chi era questa insegnante speciale»
Maria Antonia Pizzoleo è morta a 93 anni. Ha insegnato ad Alica, Montegemoli, Metato e Pisa. Fissati i funerali
PISA. Una maestra speciale, come dimostrano i tanti attestati di stima che sono arrivati in redazione in un mix di dolore e affettuoso ricordo. Lo hanno espresso i tanti che hanno avuto come insegnante Maria Antonia Pizzoleo, morta alla soglia dei 94 anni. Era infatti nata il 4 dicembre del 1930 e avrebbe festeggiato il compleanno tra poco più di un mese. Nella sua lingua carriera dietro la cattedra ha fatto crescere tanti ragazzi prima ad Alica, poi a Montegemoli, quindi a Metato e infine a Pisa
Il ricordo
«Era una maestra eccezionale, ancora oggi presente nella memoria dei suoi tanti alunni – ricorda chi l’ha conosciuta –. Donna dotata di indomito carattere si distingueva per la sua professionalità e la dedizione al lavoro. Cercava di costruire insieme ai ragazzi una scuola diversa, sperimentale. Di lei rimaneva impresso e vivo nella memoria il sorriso caldo, aperto, sincero. Rideva con i bambini e c’è davvero da pensare che si divertisse anche lei».
Le sue classi
Parole di stima che Pizzoleo si è guadagnata impersonando quella maestra che da sola insegnava tutte le materie, dall’italiano alla matematica, passando per storia e geografia. Quelle insegnanti di un tempo capaci di lezioni in cui si imparava facendo, osservando, scoprendo in prima persona. Le sue classi erano infatti dei veri e propri laboratori con camere oscure per la fotografia e forni per la cottura della ceramica. I suoi alunni usavano le tecniche artigianali dello sbalzo su rame, provavano il pirografo e dipingevano. Maestra Pizzoleo amava, poi, avere delle piante e fiori colorati nei davanzali delle aule e nelle sua didattica non mancavano i terrari, gli acquari e gli animali.
Parlano i figli
Tra le attività di cui si faceva promotrice vi erano anche le visite alle mostre e le gite scolastiche. Tra queste anche memorabili le visite al Telegrafo a Livorno, ovvero la sede centrale del Tirreno, dove con i suoi alunni andava di notte fino al mattino per vedere come si faceva un quotidiano. «I suoi ex alunni, generazioni di studenti di età diverse, ancora conservano le foto e i ricordi degli anni passati insieme e spesso la invitavano a cena», ricorda un suo alunno. Così come la ricordano i figli, «perché come mamma si è dedicata tanto alla famiglia trascinando tutti in attività sportive, ludiche, ricreative e nella natura. Una persona a tutto tondo, che è stata vicino al marito colpito da numerosi problemi di salute, ma anche un’artista che dipingeva e creava oggetti con la creta e che anche in età avanzata non sapeva cosa voleva dire stare con le mani in mano».
L’ultimo saluto
Il funerale oggi (sabato 2) alle 15 nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa nel quartiere Don Bosco.